Riassunto analitico
INTRODUZIONE – L’Artrite Idiopatica Giovanile (AIG) è la più frequente malattia reumatica in età pediatrica. Le infiltrazioni intra-articolari di corticosteroidi rappresentano, in pazienti affetti da AIG, uno dei capisaldi terapeutici. Tuttavia, tali procedure sono spesso associate ad ansietà e dolore. Per questo motivo risulta essere estremamente importante porre attenzione sia all’analgesia procedurale sia alla riduzione dell’ansia anticipatoria. SCOPO DELLO STUDIO – L’obiettivo principale dello studio è valutare l’impatto della procedura analgesica adottata sulla percezione del dolore legato all’infiltrazione articolare. L’obiettivo secondario è stratificare i risultati ottenuti secondo le caratteristiche anagrafiche ed il numero di articolazioni infiltrate per ogni paziente. MATERIALI E METODI – Sono stati analizzati retrospettivamente 35 pazienti con diagnosi di AIG afferenti alla Struttura Semplice Dipartimentale di Reumatologia Pediatrica e dell’Adolescenza di Reggio Emilia. La procedura analgesica adottata prevede: applicazione un’ora prima dell’infiltrazione di prilocaina crema all’1% a livello delle articolazioni da infiltrare, somministrazione 30 minuti prima di Midazolam per via orale alla dose di 0,5 mg/Kg fino ad un massimo 15 mg, somministrazione di una miscela di protossido d’azoto al 50% mediante mascherina in respiro spontaneo, utilizzo di ghiaccio spray a livello delle articolazioni da infiltrare e di tecniche di distrazione durante la procedura infiltrativa. Per il monitoraggio del dolore, prima e dopo la procedura, sono state utilizzate delle apposite scale, stratificate per età: scala CHIPPS, per pazienti di età inferiore o uguale ai 5 anni; scala di Wong-Baker, per età compresa tra 5 e 8 anni; scala VAS, impiegata dagli 8 anni in poi. RISULTATI – VAS prima della procedura=0.80 ± 1.30 / Mediana(M)=0.0 e VAS al termine della procedura=0.74 ± 1.17 / M=0.0; CHIPPS prima della procedura=0.91 ± 1.99 / M=0.0 e CHIPPS durante la procedura=2.83 ± 3.08 / M=2. Non è stata trovata nessuna correlazione significativa tra i valori della scala VAS prima e dopo la procedura o quelli della scala CHIPPS prima e durante la procedura con rispettivamente l’età, il peso, il sesso, l’applicazione di ghiaccio spray, l’uso di tecniche di distrazione prima dell’esecuzione della procedura, né il numero di articolazioni infiltrate. È stata rilevata una correlazione significativa tra VAS prima e dopo la procedura (RHO Spearman 0.397, p=0.018), CHIPPS prima e durante la procedura (RHO Spearman 0.599, p ≤ 0.0001). Inoltre, un coefficiente di correlazione altamente significativo è stato trovato tra VAS e CHIPPS prima della procedura (RHO Spearman 0.600, p=0.0001) e tra CHIPPS durante e VAS dopo la procedura (RHO Spearman 0.403, p<0.05). Infine, è apparsa una differenza significativa tra CHIPPS prima e dopo la procedura (Test di Wilcoxon della somma dei ranghi, R=7, p<0.001), ma non tra VAS prima e dopo la procedura (R=54.0, p=0.7333). CONCLUSIONI – Nel nostro studio l’intensità del dolore percepito e misurato in modo oggettivo sembra essere una caratteristica soggettiva, infatti non si è trovata correlazione positiva né con l’età, né con il numero di articolazioni infiltrate, né con l’applicazione delle tecniche di distrazione, né con l’utilizzo del ghiaccio spray. Ad ogni modo il protocollo analgesico utilizzato è risultato efficace sul controllo del dolore e può essere eseguito su pazienti ambulatoriali in sicurezza senza bisogno di dover ricorrere ad una procedura anestetica.
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