Riassunto analitico
Background: Per molti anni la proposta di arruolamento di un paziente in uno studio clinico di fase I è stata riservata a pazienti non più responsivi ai trattamenti convenzionali e in linee di trattamento avanzate. Solamente il 10- 15% dei pazienti arruolati trae beneficio dal trattamento sperimentale, pertanto la selezione appropriata è un passaggio critico, sia per la sicurezza del paziente sia per non invalidare i risultati dello studio. L’aspettativa di vita di almeno 3 mesi è spesso il principale criterio di selezione, ma è complessa da stimare e viene influenzata dalle considerazioni del singolo operatore, rendendo il dato non riproducibile e non sufficiente per poter predire eventuali benefici derivati dall’arruolamento nello studio. Circa il 15-20% dei pazienti decede infatti entro i primi 90 giorni dall’arruolamento. Appaiono dunque sempre più necessari criteri clinici e/o laboratoristici oggettivi. In questo contesto si inseriscono dunque gli score prognostici e predittivi. Il Royal Marsden Hospital ha stabilito uno score prognostico (RMH Score) basato su tre marcatori oggettivi: livello di LDH (LDH normale: score 0, > al livello superiore di norma score 1) livelli di albumina (> o uguale a 3.5g/dl score 0, se < score 1) e numero di siti metastatici (<o uguale a 2 score 0, se >3 score 1). In accordo allo score sono stati identificati due gruppi di pazienti: pazienti ad alto rischio (POOR: RMH score 2-3) e a basso rischio (GOOD: RMH score 0-1). Viene preso in considerazione anche lo score proposto dal Princess Margaret Hospital (PMH Score), basato su 3 variabili: albumina, numero di siti metastatici e Performance Status. La presente tesi aveva come obiettivo primario: la validazione dello score prognostico e dello score predittivo di mortalità precoce e di sopravvivenza globale (SG) in pazienti affetti da tumori solidi avanzati, arruolati in studi clinici di fase I., dal 2006 al 2016, presso la S.C di Oncologia. U.O. fase I. Metodi: Abbiamo analizzato retrospettivamente i dati di 99 pazienti, revisionato le cartelle cliniche applicando come criteri di inclusione: età > di 18 anni, diagnosi istologicamente confermata di tumori solidi avanzati, trattamento sperimentale, disponibilità di tessuto tumorale con caratterizzazioni biologiche (grading, stato recettoriale, stato HER2, stato mutazionale di EGFR, BRAF e ALK). Le informazioni raccolte per ogni paziente riguardano: datai anagrafici dei pazienti, caratteristiche biologiche della malattia metastatica, dati di laboratorio (albumina, LDH, PCR, Hb, globuli bianchi, linfociti, piastrine, neutrofili, transaminasi, bilirubina totale, creatinina) e variabili relative al trattamento. I pazienti sono stati considerati a partire dalla data di inizio della terapia di fase I, fino alla data di decesso. Le curve di sopravvivenza sono state calcolate con il Metodo di Kaplan-Meier. L’associazione tra le variabili indipendenti (RMS e PMH) e il rischio di decesso è stata valutata tramite un modello multivariato do COX a rischi proporzionali, i cui risultati sono espressi come Hazard Ratio con intervallo di confidenza al 95% e p-value (p<0.05).
Risultati e conclusioni: Come già riportato in letteratura, anche nella nostra casistica siamo stati in grado di validare la capacità di questi due modelli di predire la mortalità a 90 giorni e la SG. In particolare l’Hazard Ratio per il PMH (GOOD vs POOR) è stato del 2.52 ( 95%CI 1.33-4.75, p.0044), mentre per il RMS (GOOD vs POOR) è stato del 1.21 (95%CI 0.65-2.24, p.5457). I nostri risultati confermano la possibilità di selezionare al meglio i pazienti da arruolare in studi clinici di fase I, usando poche ed oggettive variabili.
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