Riassunto analitico
L'artrite reumatoide (RA) è una malattia infiammatoria cronica, a carattere sistemico con sintomi prevalentemente, ma non esclusivamente, a carico dell’apparato locomotore e delle articolazioni e con coinvolgimento del sistema immunitario. E’ considerata uno dei principali problemi di salute pubblica mondiale. L’attuale approccio terapeutico prevede l’uso di farmaci antiinfiammatori non steroidei (NSAIDs), glucocorticoidi (GC), farmaci antireumatici modificanti la malattia (disease modifying anti-rheumatic drugs (DMARDs) e farmaci biologici tesi ad alleviare il dolore, attenuare l’infiammazione, promuovere il rallentamento del decorso della malattia e la riduzione dei danni alle articolazioni. Purtroppo le somministrazioni sono frequenti, accompagnate da scarsa aderenza alla terapia da parte dei pazienti, comparsa di gravi e diversi effetti collaterali, scarsamente efficaci. Per migliorare la terapia di RA, viene proposta la nanomedicina, la quale si basa su un approccio multidisciplinare che utilizza strumenti e tecniche per la diagnosi o il trattamento di malattie. In particolare, sulla base degli sviluppi della nanotecnologia, si progettano, producono e applicano vettori di dimensioni nanometriche (anche chiamati nanosistemi/carriers/drug delivery systems) più o meno ingegnerizzati, per la somministrazione degli attivi. Tali vettori possono trasportare gli agenti terapeutici selettivamente al sito dell’infiammazione, proteggendoli e modulandone il rilascio. In questo elaborato vengono considerate le attuali terapie farmacologiche, evidenziandone potenzialità e limiti, e i nuovi approcci nanotecnologici mirati alla veicolazione e al direzionamento degli stessi farmaci al target patologico. Partendo dalla discussione dei vettori (liposomi, nanoparticelle solide lipidiche, nanoparticelle polimeriche, nanoparticelle inorganiche, profarmaci polimerici, dendrimeri, micelle polimeriche) e delle caratteristiche chimico-fisiche e tecnologiche richieste per un loro impiego efficace nella terapia della RA, si sono valutati i risultati ottenuti nella sperimentazione in vitro e in vivo (con particolare riferimento alla letteratura degli ultimi anni) e che lasciano presagire una rapida applicazione alla terapia.
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