Riassunto analitico
Background É fondamentale distinguere le aterosclerosi stenosanti funzionalmente rilevanti, che quindi causano ischemia, da quelle funzionalmente non rilevanti al fine di effettuare una appropriata rivascolarizzazione. Il “Fractional flow reserve (FFR)” è un indice fisiologico per determinare il significato funzionale di una stenosi coronarica e rappresenta la frazione di flusso coronarico preservata nonostante la presenza della stenosi. Le linee guida 2014 ESC/EACTS per la rivascolarizzazione miocardica indicano l’impiego di questo esame funzionale con una evidenza di Classe I in caso di Cardiopatia ischemica stabile quando non c’è evidenza di ischemia attraverso l’impiego di stress test non invasivi in quanto controindicati, dubbi o non disponibili; in Classe IIa nella malattia multivasale.
Obiettivi L’obiettivo primario del nostro studio è quello di valutare l’impatto dell’impiego delle metodiche di FFR e/o iFR in pazienti consecutivi non selezionati. In particolare abbiamo ricercato i fattori prognostici negativi in tutta la nostra popolazione e nello specifico nel campione dei pazienti “Deferred” che potessero supportarci in una scrupolosa valutazione dei soggetti a rischio. Inoltre come obiettivo secondario abbiamo evidenziato come queste metodiche funzionali impattino sulla riclassificazione della patologia coronarica e quindi sulla strategia di trattamento. Infine abbiamo rilevato l’entità di corrispondenza tra le due metodiche FFR e iFR.
Materiali e Metodi Abbiamo arruolato pazienti che hanno effettuato una valutazione FFR e/o iFR presso il Policlinico tra il 01-05-2011 e ed il 31-11-2016 che abbiamo successivamente diviso in 2 gruppi: Pazienti “Performed” che, in seguito ad una o multiple valutazioni FFR e/o iFR, sono stati sottoposti ad almeno una angioplastica percutanea o a By pass aorto-coronarico. Pazienti “Deferred” che sono stati Differiti per il trattamento di rivascolarizzazione e dimessi con la prescrizione di una Ottimale Terapia Medica. Ciò ha consentito di dimostrare quanti pazienti non necessitassero di alcun intervento e confrontare gli outcome clinici (MACCE) tra i pazienti Deferred e Perfomed. Abbiamo effettuato una regressione logistica e analisi di sopravvivenza con Regressione di Cox nell’intera popolazione in esame e per poi soffermarci sull'analisi dei pazienti Deferred. Infine abbiamo effettuato uno studio di Corrispondenza tra le metodiche di FFR e iFR.
Risultati La differenza degli outcomes tra le 2 popolazioni messe a confronto non è statisticamente significativa. Questo ci consente di evidenziare che attraverso il trattamento FFR guidato abbiamo consentito all’intera popolazione “Deferred” (208 pazienti – 65,41%) di godere di una sopravvivenza senza progressione di malattia paritetica o addirittura maggiore (29,81% Vs 33,64%) anche se non statisticamente significativa (P=0,483) rispetto ai pazienti “Performed”, i quali però si sono dovuti sottoporre ad un trattamento invasivo percutaneo o chirurgico. L'analisi di sopravvivenza dell'intera popolazione ha confermato che l’essere affetto da Diabete Mellito è un fattore prognostico negativo per un evento cardiovascolare (HR 1.77; P=0,008) ma approfondendo l’analisi nel gruppo dei “Deferred” abbiamo riconosciuto come l’ammissione in reparto per una Sindrome Coronarica Acuta (Angina instabile o Infarto Miocardico NSTEMI) sia un fattore prognostico negativo (P=0,04) con un aumento di probabilità di eventi cardiovascolari del 46% (HR=1.46) rispetto ad un paziente con Cardiopatia Ischemica Cronica. L’impiego dell’FFR ha consentito di riclassificare 196 pazienti (61,64%) e di questi solo in 2 casi (1,02%) il numero di stenosi considerate funzionalmente significative è aumentato mentre nei restanti 194 pazienti è diminuito. Infine abbiamo evidenziato una notevole corrispondenza tra le valutazioni FFR e iFR.
|