Riassunto analitico
Per quanto l'impianto di protesi totale di ginocchio risulti decisamente efficace nel ridurre il dolore e nel migliorare la qualità di vita del paziente, la cinematica dell'articolazione risulta significativamente diversa rispetto a quella del ginocchio sano. Nel ginocchio sano, analizzando le superfici articolari, i movimenti teoricamente possibili sono in realtà fortemente limitati dall'apparato legamentoso: infatti, oltre all'evidente movimento di flesso-estensione, si osservano solo in grado minore movimenti di ab/adduzione e intra/extrarotazione. Il movimento più caratteristico di questa articolazione, cioè la flesso-estensione, consiste nella somma di un rotolamento e di un movimento di traslazione posteriore: solo in questo modo è possibile ottenere un elevato grado di stabilità senza che ciò vada a discapito di una riduzione della flessione. Le modalità più comuni per lo studio della cinematica del ginocchio sono sostanzialmente tre: la Roentgen stereofotogrammetria, l'analisi del passo e l'esame fluoroscopico e ognuna di esse presenta diversi vantaggi e svantaggi. In questa tesi sono stati inclusi 5 pazienti (4 donne e 1 uomo, con un'età media di 69 anni) sottoposti ad impianto di protesi totale di ginocchio a stabilizzazione posteriore di tipo Logic. A distanza di una media di 5 mesi dall'intervento, sono state acquisite le immagini fluoroscopiche di questi pazienti mentre eseguivano in successione tre movimenti tipici della vita quotidiana: si tratta di movimenti a catena cinetica aperta (movimento di estensione attiva della gamba) e a catena cinetica chiusa come l'alzata da una sedia e la salita di un gradino. Alle immagini così ottenute sono stati sovrapposti i modelli CAD delle componenti protesiche utilizzando il programma Joint Track. Grazie a questa tecnica di shape-matching è stato possibile ottenere dati affidabili sulla cinematica dell'articolazione sostituita dalla protesi e in particolare sulla rotazione esterna del femore durante la flessione e sulla traslazione antero-posteriore dei due condili femorali. Successivamente questi dati sono stati confrontati con quelli relativi alla cinematica di altri tipi di protesi a stabilizzazione posteriore ma con design differente. Da questa analisi è emerso che la cinematica del ginocchio è strettamente dipendente dal disegno protesico, ma è anche influenzata dal tipo di attività svolta; inoltre si è visto che il meccanismo spina-camma risulta essere paziente- dipendente.
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