Riassunto analitico
La violenza contro le donne è un fenomeno antico che ancora oggi, peró, pervade la società contemporanea, rappresentando una delle più gravi violazioni dei diritti umani. Il crescente sviluppo di internet e l’ampio uso dei social media hanno favorito nuove forme di violenza virtuale che si pongono come continuum rispetto a quelle forme di violenza perpetrate offline, ma con conseguenze ancora più devastanti sulle vite delle vittime; e ciò in considerazione dell’ampiezza del territorio virtuale rispetto a quello reale. La conformazione del web e la presunzione di agire coperti da anonimato esasperano il risentimento e l’odio verso le donne, vittime privilegiate di linguaggio discriminatorio e violento, e del c.d. hate speech (discorso d’odio), la cui variante online presenta caratteristiche che ne amplificano a dismisura l’effetto dannoso. La cyberviolenza contro le donne è una forma di violenza di genere che affonda le proprie radici nella cultura patriarcale, fondata sulla preminenza dell’uomo rispetto alla donna; disuguaglianza, questa, che ancora oggi periste nella nostra società. Pur trattandosi di un fenomeno di particolare gravità, la violenza in rete avverso il genere femminile è oggi ancora poco riconosciuta e, di conseguenza, non viene affrontata in maniera efficace. Di tale forma di violenza agita tramite strumenti informatici possono tra l’altro distinguersi diverse specie quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, il cyberstalking, il revenge porn e il cyberbullismo, tutte quante gravemente lesive della reputazione e della dignità della vittima, che spesso portano inevitabilmente a conseguenze devastanti.
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