Riassunto analitico
Lo sviluppo delle nuove tecnologie ha comportato una rivoluzione degli ambienti di lavoro, modificando sia le modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, che le potenzialità di controllo datoriale: pertanto questa situazione ha reso nuovamente attuale il tema dei limiti entro cui i controlli, anche se posti in essere dal datore di lavoro per la gestione del rapporto, devono essere confinati a tutela dei diritti del lavoratore, della sua dignità e riservatezza. Dopo la ricostruzione del concetto di controllo, nella trattazione si approfondirà la disciplina dell’art. 4 St. lav.: inizialmente si analizzerà la norma nella sua versione originaria, e successivamente, nella versione come riformata dal Decreto legislativo n. 151 del 2015. A seguire si tratterà del tema della protezione dei dati personali, introdotto dai controlli tecnologici, poiché le imprese, anche a seguito della rivoluzione digitale avvenuta negli ultimi anni, possono immagazzinare, archiviare ed utilizzare numerose quantità di dati, dotando l’impresa di abbondanti informazioni sui propri dipendenti. Pertanto si mostrerà come il legislatore abbia aggiornato la disciplina del potere di controllo al fine di soddisfare il bisogno di protezione della dignità e riservatezza del lavoratore. Inoltre si analizzeranno le modifiche al Codice Privacy avvenute ad opera del D. Lgs. n. 101/2018, per adeguare la normativa al Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) n. 679/2016. Infine, nella parte finale dell’elaborato, si esamineranno le apparecchiature tecnologiche che sono oggi presenti nel mondo del lavoro e che permettono un controllo invasivo della sfera del lavoratore.
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