Riassunto analitico
La cardiopatia ischemica è associata a circa il 20 % dei pazienti con fibrillazione atriale (FA): si tratta di individui con un alto rischio di mortalità e morbilità. Sono infatti pazienti che necessitano tipicamente di una associazione della terapia antiaggregante con la terapia anticoagulante, rendendoli maggiormente a rischio di eventi emorragici. Data l’eterogeneità dei pazienti risulta difficile trovare una terapia ottimale da intraprendere, considerando anche i bassi livelli di raccomandazione nelle attuali Linee Guida, soppesando da un lato il rischio tromboembolico e dall’altro il rischio emorragico. Lo scopo di questo studio è di analizzare pazienti con cardiopatia ischemica acuta (SCA) e cardiopatia ischemica cronica (CHD) affetti da FA, arruolati al policlinico di Modena, da Gennaio 2016 e Aprile 2019, e inclusi in due registri EORP e FAMO. Di ognuno vengono considerate e valutate le caratteristiche anagrafiche, cliniche, fattori di rischio, comorbidità con score Charlson Comorbidity Index (CBI), la tipologia di Fibrillazione con classificazione EHRA, terapia e stratificazione del rischio tromboembolico ed emorragico con due score, rispettivamente CHA2DS2-Vasc e HAS-BLED. Segue poi una fase di follow-up, da Febbraio 2016 a Giugno 2019, in cui vengono analizzati e confrontati i pazienti sulla base di eventi avvenuti dopo l’arruolamento quali: sanguinamenti maggiori e minori, altri eventi ischemici (angina, infarto, occlusione stent, progressione CAD, ictus), modificazione terapia (sospensione o variazione anticoagulante e sospensione antiaggregante), altri ricoveri e decessi. In particolare, sono due gli endpoint finali: la valutazione delle variabili associate al sanguinamento con particolare riferimento alla terapia antitrombotica e la valutazione delle variabili associate ad un endpoint tromboembolico composito costituito da: progressione CAD, occlusione stent, angina nel follow-up, reinfarto, ictus e decesso.
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