Riassunto analitico
La fibrillazione atriale costituisce l’aritmia di più frequente riscontro nella pratica clinica, per questo è stata ampiamente studiata e caratterizzata: è stata riscontrata una notevole variabilità che rende impossibile darne una descrizione univoca, valida per tutti i pazienti colpiti. Si individuano cinque diverse categorie: FA di nuovo riscontro, parossistica, persistente, prolungata e permanente, ognuna con caratteristiche elettrofisiologiche, presentazione clinica ed evolutività diverse. Questo studio si pone l'obiettivo di valutare l’evoluzione dei diversi profili della fibrillazione atriale a fibrillazione atriale permanente. In letteratura, si evince che: nei pazienti con fibrillazione atriale di nuova diagnosi e parossistica gli episodi si susseguono nel tempo con una frequenza variabile da soggetto a soggetto. La frequenza e la durata degli episodi tendono ad incrementare nel tempo, cosicché nel corso degli anni si ha il passaggio a forme sostenute dell'aritmia. Diversi studi si sono posti l’obiettivo di identificare i fattori che promuovono la progressione della fibrillazione atriale. Dai risultati di questi studi è stato estrapolato uno strumento, detto HATCH score, definito come un valido predittore clinico del rischio di progressione a forme sostenute di fibrillazione atriale in un anno. Inoltre, è stato dimostrato che il CHA2DS2VASc score è un predittore di comparsa di fibrillazione atriale di nuovo riscontro. Partendo dai risultati citati, lo studio della mia tesi ha analizzato una popolazione relativamente non selezionata di pazienti con fibrillazione atriale, arruolati all’interno di due diversi studi (EORP-AF e FAMO), afferenti agli ambulatori della U.O. di Cardiologia del Policlinico di Modena. Di questi pazienti è stata fatta una prima valutazione all’arruolamento della tipologia di fibrillazione atriale che presentavano, i sintomi, la presenza di altre patologie cardiovascolari, i principali fattori di rischio, la terapia che assumevano (antiaggreganti, anticoagulanti, controllo del ritmo e della frequenza) e sono stati calcolati gli score di rischio tromboembolico (CHA2DS2-VASC) ed emorragico (HAS-BLED). Successivamente, con un follow-up a due anni, è stata rivalutata la categoria di FA dei pazienti arruolati, i sintomi, le cardioversioni e l’insorgenza di nuove patologie cardiovascolari, sanguinamenti e tromboembolismi e i cambiamenti nella terapia, al fine di valutare la progressione della fibrillazione atriale in associazione con i principali fattori di rischio, comorbidità e scores. Inoltre, è stata analizzata l’accuratezza dei principali score attualmente utilizzati nella pratica clinica per predire la progressione della FA.
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