Riassunto analitico
Lo scopo del nostro lavoro è di proporre l’autotrapianto adiposo come tecnica efficace e sicura per il ripristino dei volumi dei tessuti molli facciali e per il trattamento delle cicatrici che possono reliquare dopo il trattamento laserassistito delle complicanze granulomatose da filler dermici. A partire dagli ultimi decenni del secolo scorso si è visto un largo impiego di filler dermici di varia natura con lo scopo di controbilanciare la perdita volumetrica e la lassità tissutale indotta dal processo di invecchiamento. Questi filler, oltre che per scopi estetici, sono utilizzati con fini ricostruttivi in seguito a lipodistrofia farmaco-indotta e in seguito a traumatismi di vario genere. Possono essere utilizzati materiali di diversa natura, sia di origine organica, come l’acido ialuronico, sia di natura sintetica, come l’olio di silicone. La principale differenza che possiamo riscontare fra questi è il differente tempo di riassorbimento degli stessi. Purtroppo nel corso degli anni sono state descritte numerose complicanze legate alla loro permanenza all’interno dei tessuti, delle quali la più temibile è sicuramente il granuloma da corpo estraneo, che solitamene si presenta attorno ai filler permanenti (con maggior frequenza rispetto ai filler riassorbibili). I principali filler permanenti utilizzati (nonché quelli presi in esame nel nostro studio) sono: • Aquamid • Dermalive • Bio-Alcamid • Artecol • Olio di silicone In virtù della loro non-riassorbibilità, la rimozione dei suddetti può essere ottenuta solo attraverso interventi ordine chirurgici. Le tecniche proposte sono molteplici e presentano diverse percentuali di usccesso e complicanze. Nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena viene scelta la rimozione laser-assistita , la quale constanell’utilizzo di un laser a diodo da 808 nm (LASEmaR 800; Eufoton, Trieste, Italy) che, grazie ad un manipolo a fibra ottica, riesce a raggiungere, riscaldare e sciogliere il materiale esogeno, successivamente rimosso secondo l’algoritmo proposto da Cassuto & al. Pur mostrando grande efficacia e sicurezza questa tecnica non è completamente esente da complicanze quali cicatrizzazioni, nella sede di introduzione del manipolo, e perdita di volume dovuta all’evacuazione del materiale. Il livello di soddisfazione delle pazienti sottoposte a tale procedure è molto alto e la risoluzione del quadro infiammatorio cronico completa, ciò nonostante, ci è stato chiesto di porre rimedio alle sequele sopracitate. La nostra proposta è stata l’autotrapianto adiposo. L’utilizzo del tessuto adiposo in alternativa ad un filler dermico è guidata dalla descrizione in letteratura di casi di cross-reazione nei confronti dei secondi e la conseguente comparsa di granulomi secondari. Inoltre sono ben conosciute le proprietà immunomodulatorie e trofiche di questo bio-materiale autologo, le quali sono fondamentali per il ripristino del corretto trofismo della cute delle nostre pazienti. La coorte di pazienti da noi reclutati per questo studio è composta da 33 pazienti, di cui 31 di sesso femminile e 2 di sesso maschile. I pazienti dopo essere stati sottoposti a diverse sedute di lipofilling (in media 4.4) sono state valutate utilizzando 2 scale di valutazione: • GAIS • Una scala di nostra ideazione per valutare la soddisfazione delle pazienti Nessun paziente ha sviluppato complicanze di alcun genere e il livello di soddisfazione è stato molto alto. Nonostante sia consigliabile la valutazione di un numero maggiore di casi, i risultati suggeriscono l’efficacia, la sicurezza e la riproducibilità di tale trattamento.
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