Riassunto analitico
La mediazione riveste sempre più importanza nella società attuale e ha pertanto assunto diverse accezioni e significati. Questa eterogeneità semantica può creare ambiguità. Per questa ragione, la mediazione in questa tesi viene analizzata come una forma di gestione dei conflitti, la quale può essere applicata a diversi contesti sociali e ambiti, come l’ambito educativo e scolastico, l’ambito sanitario, l’ambito aziendale. In generale, partendo da questi presupposti, la mediazione può essere considerata un metodo alternativo di risoluzione dei conflitti, attraverso l’intervento di una terza persona (il mediatore) che fa in modo che le parti in conflitto arrivino autonomamente ad una risoluzione per loro soddisfacente. Aspetto fondamentale di questo lavoro è il concetto di conflitto, che può essere visto come un’opportunità, come qualcosa di positivo e di costruttivo, se viene gestito nel modo giusto. In questa tesi si considera ed approfondisce l’aspetto culturale, analizzando il concetto di mediazione interculturale e l’impatto della cultura sul processo di mediazione. L’altro aspetto fondamentale riguarda l’analisi comparativa effettuata tra l’approccio alla mediazione adottato in Germania e quello adottato in Italia. L’obiettivo di questa tesi è quello di capire se esistono un approccio “tedesco” e uno “italiano” alla mediazione, focalizzandosi sulla prevenzione e la gestione dei conflitti, sul ruolo e la funzione sociale del mediatore e sul suo riconoscimento professionale. Attraverso interviste semi-strutturate a mediatori tedeschi e italiani ho provato a far luce su questi aspetti. Il primo capitolo si apre con un’introduzione generale al tema della mediazione e della mediazione interculturale e ci si sofferma sul concetto di “Konfliktmanagement”, ovvero mediazione come gestione dei conflitti, con un paragrafo di approfondimento sul significato del conflitto. I paragrafi seguenti si dedicano alla vera e propria prevenzione e gestione dei conflitti, infine vi è un approfondimento sul concetto di cultura e comunicazione interculturale. Nel secondo capitolo si entra nel dettaglio degli approcci alla mediazione, cominciando con lo scenario tedesco: ci si chiede se esista un vero e proprio approccio tedesco e quali siano le sue caratteristiche che lo contraddistinguono dagli altri modelli. Segue un approfondimento del dibattito tedesco, attraverso la ricostruzione storica e le contrapposizioni interne al dibattito. L’approccio tedesco viene confrontato con quello italiano, il quale viene approfondito nei paragrafi successivi. Per quanto riguarda la mediazione interculturale in Italia, ci si sofferma sul suo significato e sulle differenze con l’interpretariato e la facilitazione. Nel terzo capitolo si trova l’analisi del caso, condotta attraverso la valutazione attenta e accurata di otto interviste semi-strutturate a mediatori tedeschi e italiani. Queste interviste, partendo da domande generali per poi entrare nel particolare, hanno permesso di capire come si svolgono i processi di mediazione nella pratica, quale funzione svolge il mediatore, in che modo viene riconosciuto dal punto di vista professionale e come è caratterizzato il suo percorso formativo. Attraverso la trascrizione e l’analisi delle interviste è stato possibile comparare questi dati empirici con la ricerca teorica, per delineare quelli che sono i veri e propri approcci alla mediazione. Il capitolo si conclude con un’analisi delle differenze e degli aspetti comuni tra questi approcci. Da quanto è emerso dall’analisi, gli intervistati non riconoscono un approccio prettamente tedesco o prettamente italiano, tuttavia hanno descritto metodologie e modi di procedere delineabili, che hanno permesso di fare luce sulla concezione di mediazione in Germania e in Italia.
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Abstract
Mediation has become increasingly important in today’s world, therefore it has taken on several meanings. This semantic heterogeneity of approaches and functions may create ambiguity and confusion. For this reason, mediation in this thesis will be analysed as a form of conflict management. Also conflict management can be applied to several social contexts and fields, like education and school sector, healthcare sector, business sector. In general, on this basis, mediation can be considered a method of alternative dispute resolution, through the intervention of a third person (the mediator) who makes sure that the parties come autonomously to a satisfactory solution. A fundamental aspect in this work is the concept of conflict, that can be considered as an opportunity, as something positive and constructive, if it is managed in the correct way. The cultural aspect will be taken into account and examined in depth in this thesis, by analysing the concept of intercultural mediation and the impact of culture on the mediation process. The other fundamental aspect of this work concerns the comparative analysis carried out between the approach adopted in Germany and the one adopted in Italy. The specific objective of this work is to understand if a “German” and an “Italian” approach to mediation do exist, focusing on prevention and management of conflicts, on the role and the social function of mediators and on their professional recognition. I tried to shed light on these aspects by means of semi-structured interviews to German and Italian mediators. The fist chapter begins with a general introduction of the theme „mediation“ and “intercultural mediation”, focusing then on the concept of „conflict management“, that is mediation as handling and resolution of conflicts, with a paragraph containing an in-depth analysis on the meaning of conflict. The following paragraphs are dedicated to the real conflict management and prevention, lastly there is a deepening on the concept of culture and intercultural communication. In the second chapter there is a detailed study of the approaches to mediation, by starting with the German scenario: questions arise as to whether a real German approach does exist, and what are its characteristics and features, which distinguish it from other models. This is followed by an in-depth analysis of the German debate with its internal differing views. The German approach is then compared to the Italian one, which is developed in detail in the following paragraphs. As regards intercultural mediation in Italy, emphasis is put initially on its meaning and its differences with interpreting and facilitation. In the third chapter there is the analysis of the case, conducted through a thorough assessment of eight semi-structured interviews with German and Italian mediators. These interviews have made it possible to understand how mediation processes are carried out in practice, what role play mediators, how they are professionally recognised and how is their formative path, starting with general questions and then going into detail. Through the transcription and the analysis of the recorded interviews it was be possible to compare these empirical data with the theoretical research, in order to outline the real approaches to mediation. The chapter ends with the analysis of the differences and the common aspects between the German approach and the Italian one. The analysis shows that the interviewees don’t identify a purely German or a purely Italian approach, nevertheless they described definite methodologies, that made it possible to shed light on the concept of mediation in Germany and Italy.
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