Riassunto analitico
Introduzione e scopo Il ruolo degli elementi in traccia, in particolare di cadmio e di selenio, nel determinismo delle patologie cronico-degenerative è di grande attualità e rilevanza dal punto di vista della sanità pubblica. Il cadmio è un metallo pesante ad elevata persistenza, capace di accumularsi nei tessuti e tossico per l’organismo umano. Il selenio è un metalloide di interesse sia nutrizionale che tossicologico a seconda del livello di esposizione. In studi recenti, entrambi gli elementi sono stati associati ad alterazioni del sistema endocrino e cardiovascolare, quali obesità, diabete, alterazioni dell’assetto lipidico, epatico e tiroideo. Scopo della presente indagine è quella di valutare i livelli di esposizione a cadmio e selenio tramite la dieta e di valutare la loro correlazione con parametri metabolici e ormonali.
Metodi In un campione di popolazione reggiana adulta di non fumatori è stata stimata l’assunzione di cadmio e selenio tramite un questionario alimentare semi-quantitativo validato per la popolazione del Nord-Italia, composto da 255 domande che indagano l’assunzione di alimenti nell’ultimo anno e in tal modo permette di stimare l’assunzione giornaliera di cadmio e selenio. Infine, in un campione di sangue effettuato a digiuno, sono stati misurati i livelli di parametri ematochimici ed endocrini, tra cui ALT, glicemia, colesterolo totale e HDL, trigliceridi, creatinina, ferritina e TSH.
Risultati I risultati preliminari dei soggetti reclutati da marzo 2017 a maggio 2018 mostrano che l’assunzione stimata media (SD) rispettivamente di cadmio e selenio è pari a 6,7 (1,3) e 86,9 (24,8) mgc/die. I livelli di assunzione di cadmio risultano positivamente correlati con i livelli di colesterolo totale e TSH, mentre il selenio positivamente con ALT e negativamente con colesterolo sia totale che HDL. Tali associazioni sono state confermate anche ad una analisi multivariata, aggiustata per età e sesso, mentre non è emersa nessuna correlazione con i livelli degli altri parametri indagati.
Discussione Tali risultati preliminari mettono in luce come nella popolazione in esame i livelli di assunzione alimentare a cadmio siano inferiori, mentre i livelli di selenio lievemente superiori a quelli riportati in altre popolazioni europee, ma comunque ben al di sotto dei limiti di tollerabilità raccomandati dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare. Nonostante il rispetto di tali limiti, i nostri risultati suggeriscono come anche a bassi livelli di esposizione, ritenuti in base ai dati di letteratura sicuri per la popolazione, l’assunzione di cadmio e selenio sia tuttavia in grado di influenzare i livelli di alcuni parametri considerati importanti nel determinismo di malattie cardiovascolari e del sistema endocrino e mettono quindi in luce come l’assunzione di entrambi gli elementi possa essere associata ad alterazioni di parametri metabolici e ormonali, soprattutto riguardanti l’assetto lipidico e tiroideo con possibili conseguenze dal punto di vista delle politiche di prevenzione e di sanità pubblica rivolte alla popolazione generale.
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