Riassunto analitico
La tesi si concentra sull’analisi dei rendimenti attesi azionari attraverso il CAPE ratio. In particolare si utilizza un modello di stima dei rendimenti azionari basato sul CAPE ratio. Questo modello è stato proposto da Campbell e Shiller i quali hanno prodotto stime per l’indice di mercato S&P 500, trovando che il CAPE ratio risulta essere un buon stimatore per i rendimenti attesi di medio-lungo periodo. Il CAPE ratio proposto da Campbell e Shiller è un indice di valutazione price-earning che si differenzia da semplice multiplo P/E in quanto a denominatore non si utilizza il dato puntuale degli utili, ma la media degli utili degli ultimi dieci anni. Il CAPE ratio è calcolato utilizzando i dati di mercato dello S&P 500 dal 1871 in avanti. La tesi per prima cosa riporta gli studi di Campbell e Shiller illustrando l’andamento dei valori del CAPE ratio e le analisi empiriche condotte sull’indice S&P 500 utilizzando gli indici di valutazione dividend-price e price-earning. Successivamente vengono presentate le principali criticità del CAPE ratio concentrandosi sull’introduzione di nuovi standard contabili negli Stati Uniti nel 2000. Le novità introdotte hanno avuto un forte impatto sulla contabilizzazione degli asset intangibili e sulla modalità di determinazione degli utili. Tenuto conto che il CAPE ratio si basa sul valore degli utili, i nuovi standard contabili possono aver influenzato anche le stime dei rendimenti attesi del CAPE ratio. Successivamente si ripropone il calcolo del CAPE ratio anche per il mercato azionario italiano calcolandone i valori per l’indice di mercato FTSE MIB. A differenza del caso americano, il CAPE ratio viene calcolato utilizzando la media degli utili ridotta da dieci a cinque anni in quanto si dispone di una serie storica di dati molto più breve, dal 1998 sino ai dati odierni. Anche con la media degli utili di cinque anni, il CAPE risulta comunque essere un buon stimatore per i rendimenti attesi di medio-lungo periodo per l’indice FTSE MIB. Tenuto conto che anche in Italia nel 2005 c’è stata l’introduzione di nuovi standard contabili che, analogamente agli Stati Uniti, hanno inciso principalmente sulla contabilizzazione degli asset intangibili e sulla determinazione degli utili, viene condotta un’analisi per verificare se i nuovi standard contabili abbiano avuto un impatto sulle stime del CAPE ratio. Confrontando i dati precedenti e successivi all’applicazione dei nuovi principi contabili si osserva un miglioramento delle stime dei rendimenti attesi di medio-lungo periodo del FTSE MIB prodotte attraverso il CAPE ratio.
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