Riassunto analitico
Lo sfondo che ha caratterizzato il cuore dell'intera tesi è stato il ruolo che assumono le emozioni nel processo di insegnamento. Nonostante l’accezione ancora fortemente cognitivista, con l’affermazione del concetto di “intelligenza emotiva” definita come la capacità di un individuo di riconoscere, di etichettare e di gestire le emozioni proprie e altrui (Salovey e Mayer, 1990), si assiste, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, ad un cambiamento di prospettiva radicale che porta le emozioni ad essere considerate come una dimensione centrale di qualsiasi condotta cognitiva complessa e divengono protagoniste principali anche dei processi di apprendimento scolastico. A tal proposito, lo scopo è stato quello di indagare come le emozioni e le competenze emotive entrano nel profilo professionale del docente e nella sua progettualità didattica in classe e quali sono gli aspetti peculiari che incidono sulla relazione socio-emotiva che intercorre tra l’insegnante e gli allievi in uno scenario che caratterizza il contesto didattico ed educativo. L’interesse si è incentrato nel fornire un’ampia visione sulle variabili che influenzano tale competenza ponendo sotto una lente di ingrandimento quali sono gli interventi, le strategie, le tecnologie e gli strumenti più proficui che i docenti possono implementare. E inoltre, quali sono i meccanismi efficaci e i principali training per gestire e affrontare le situazione di stress legate ad una professione che è chiamata, in prima linea, a far fronte alle sfide dell’età evolutiva. È stata effettuata pertanto una scoping review, intesa come un sistema di sintesi rigoroso e trasparente che permette di chiarire l’importanza che assume uno specifico argomento in letteratura e di esplicitare in modo esaustivo la numerosità degli studi disponibili e una visione globale e affidabile dei loro principali obiettivi e risultati. Notevoli riflessioni sono scaturite a sostegno dell’oggetto di indagine. In particolare, gli studi che si sono focalizzati sul concetto di “intelligenza emotiva” (Perry, Ball e Stacey, 2004) hanno sottolineato l’importanza che ricopre la necessità per la figura docente di acquisire consapevolezza del proprio stato emotivo per far fronte alle situazioni di disagio presenti all’interno del contesto classe e connesse agli atteggiamenti e ai comportamenti degli alunni e l’impatto che le emozioni proprie e altrui hanno sull’efficacia nell’ambiente di insegnamento/apprendimento. È stato evidenziato come lo stato emotivo degli insegnanti e la loro propensione a mostrarsi sensibili siano la chiave per contribuire maggiormente al benessere emotivo e sociale di tutti i bambini. Viene sottolineato come questa competenza sia peculiare, in modo essenziale, nei riguardi dei bambini con BES (Leenders, de Jong, Monfrance e Haelermans, 2019). Ai fini di quanto emerso, è stata indagata la rilevanza che la figura dello psicologo scolastico può ricoprire, all'interno del contesto scolastico, nel sostegno del benessere psicofisico degli insegnanti. Mediante la conduzione di tre interviste, è stato possibile, in primo luogo, comprendere quali siano le principali richieste da parte dei docenti e secondariamente, raccogliere cospicue riflessioni che hanno trovato riscontro con i risultati della letteratura indagata. Tra queste, vi è la significativa considerazione, da parte delle docenti intervistate, dell’ausilio che si può ottenere dalla figura di supporto psicologico e che può essere inteso nella ricerca come una sorta di sostegno al raggiungimento di un maggior “controllo interiore dei propri pensieri per gestire al meglio le proprie emozioni meno funzionali o di difficile gestione scaturite dai possibili comportamenti scorretti da parte degli alunni” (Go, Leite e Havu-Nuutinen, 2021).
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Abstract
Lo sfondo che ha caratterizzato il cuore dell'intera tesi è stato il ruolo che assumono le emozioni nel processo di insegnamento. Nonostante l’accezione ancora fortemente cognitivista, con l’affermazione del concetto di “intelligenza emotiva” definita come la capacità di un individuo di riconoscere, di etichettare e di gestire le emozioni proprie e altrui (Salovey e Mayer, 1990), si assiste, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, ad un cambiamento di prospettiva radicale che porta le emozioni ad essere considerate come una dimensione centrale di qualsiasi condotta cognitiva complessa e divengono protagoniste principali anche dei processi di apprendimento scolastico. A tal proposito, lo scopo è stato quello di indagare come le emozioni e le competenze emotive entrano nel profilo professionale del docente e nella sua progettualità didattica in classe e quali sono gli aspetti peculiari che incidono sulla relazione socio-emotiva che intercorre tra l’insegnante e gli allievi in uno scenario che caratterizza il contesto didattico ed educativo. L’interesse si è incentrato nel fornire un’ampia visione sulle variabili che influenzano tale competenza ponendo sotto una lente di ingrandimento quali sono gli interventi, le strategie, le tecnologie e gli strumenti più proficui che i docenti possono implementare. E inoltre, quali sono i meccanismi efficaci e i principali training per gestire e affrontare le situazione di stress legate ad una professione che è chiamata, in prima linea, a far fronte alle sfide dell’età evolutiva. È stata effettuata pertanto una scoping review, intesa come un sistema di sintesi rigoroso e trasparente che permette di chiarire l’importanza che assume uno specifico argomento in letteratura e di esplicitare in modo esaustivo la numerosità degli studi disponibili e una visione globale e affidabile dei loro principali obiettivi e risultati. Notevoli riflessioni sono scaturite a sostegno dell’oggetto di indagine. In particolare, gli studi che si sono focalizzati sul concetto di “intelligenza emotiva” (Perry, Ball e Stacey, 2004) hanno sottolineato l’importanza che ricopre la necessità per la figura docente di acquisire consapevolezza del proprio stato emotivo per far fronte alle situazioni di disagio presenti all’interno del contesto classe e connesse agli atteggiamenti e ai comportamenti degli alunni e l’impatto che le emozioni proprie e altrui hanno sull’efficacia nell’ambiente di insegnamento/apprendimento. È stato evidenziato come lo stato emotivo degli insegnanti e la loro propensione a mostrarsi sensibili siano la chiave per contribuire maggiormente al benessere emotivo e sociale di tutti i bambini. Viene sottolineato come questa competenza sia peculiare, in modo essenziale, nei riguardi dei bambini con BES (Leenders, de Jong, Monfrance e Haelermans, 2019). Ai fini di quanto emerso, è stata indagata la rilevanza che la figura dello psicologo scolastico può ricoprire, all'interno del contesto scolastico, nel sostegno del benessere psicofisico degli insegnanti. Mediante la conduzione di tre interviste, è stato possibile, in primo luogo, comprendere quali siano le principali richieste da parte dei docenti e secondariamente, raccogliere cospicue riflessioni che hanno trovato riscontro con i risultati della letteratura indagata. Tra queste, vi è la significativa considerazione, da parte delle docenti intervistate, dell’ausilio che si può ottenere dalla figura di supporto psicologico e che può essere inteso nella ricerca come una sorta di sostegno al raggiungimento di un maggior “controllo interiore dei propri pensieri per gestire al meglio le proprie emozioni meno funzionali o di difficile gestione scaturite dai possibili comportamenti scorretti da parte degli alunni” (Go, Leite e Havu-Nuutinen, 2021).
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