Riassunto analitico
La IASP (International Association for the Study of Pain), definisce il dolore come “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno”. Il dolore oncologico non è inteso solo come dolore fisico, ma più come una condizione di sofferenza globale, sia del paziente che dei familiari. Questa condizione è caratterizzata da ansia, rabbia e depressione. La terapia farmacologica per il trattamento del dolore oncologico prevede l’utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei, analgesici adiuvanti e oppioidi. Gli oppioidi sono gli analgesici più comunemente utilizzati, ma il loro uso clinico è limitato dallo sviluppo di tolleranza e dipendenza fisica. La tolleranza analgesica è definita farmacologicamente come una ridotta potenza degli effetti analgesici degli oppioidi in seguito a somministrazioni ripetute o alla necessità di aumentare il dosaggio per mantenere lo stesso effetto. Sono stati ampiamente studiati i meccanismi di interazione e modificazione dei recettori oppioidi alla base dello sviluppo di tolleranza. Questi recettori sono sottoposti ad adattamenti come desensibilizzazione e down-regulation, internalizzazione in risposta alla ripetuta somministrazione di agonisti oppioidi. Ognuno di questi fenomeni contribuisce allo sviluppo di tolleranza che riduce l'efficacia antalgica degli oppiacei. La risposta agli oppioidi può essere definita dal grado di analgesia raggiunta durante l'aumento della dose fino allo sviluppo di effetti collaterali intollerabili o di un'analgesia adeguata. La principale indicazione al cambio di oppioidi è rappresentata da dolore scarsamente controllato con effetti avversi incontrollabili dovuti a tossicità da oppioidi, rapido sviluppo di tolleranza, dolore refrattario o sindromi dolorose difficili. Sostituendo gli oppioidi è possibile ridurre o alleviare i sintomi della tossicità da oppioidi e gestire i pazienti altamente tolleranti agli oppioidi precedenti, migliorando al contempo l'analgesia. La rotazione degli oppioidi è utile per stabilire un rapporto analgesia/tossicità più vantaggioso. Può avvenire tra oppioidi con la stessa potenza analgesica, tra oppioidi deboli e forti, tra forme farmaceutiche e vie di somministrazione diverse. È stato riportato che il cambio di oppioide viene utilizzato nel 21-44% dei pazienti con dolore da cancro che ricevono oppioidi. Il raggiungimento di un controllo del dolore soddisfacente e la diminuzione dell'intensità degli effetti avversi dopo il passaggio a un altro oppioide è stato riportato nel 50-90% dei pazienti. La tesi esamina le caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche del metadone, approfondendo il suo utilizzo nella terapia del dolore oncologico e nella rotazione degli oppioidi. Inoltre, vengono presentati diversi studi sulla modalità di conversione del metadone in quanto a livello internazionale non si sono ancora stabiliti dati univoci.
|