Riassunto analitico
Il lavoro si propone di indagare il rapporto tra le generazioni e il mondo del diritto, focalizzandosi soprattutto sul cambio e sul vincolo generazionale. L’idea di generazione che l’essere umano, nella storia, ha scelto di adottare ha una fortissima influenza sulle idee politiche e sugli approcci filosofici, fino ad orientare gli indirizzi culturali e – aspetto che interessa particolarmente – le prospettive sul diritto. Nel primo capitolo, dopo aver illustrato cosa si intenda per “generazione”, si analizza il valore che questa parola, ha assunto nella mitologia e nelle varie epoche storiche, per poi approdare ad una trattazione della conflittualità insita nel momento dell’avvicendamento di generazioni diverse nel governo della società e nella strutturazione delle leggi. Sotto questo profilo, come si cerca di mostrare nel secondo capitolo, particolarmente rilevanti sono i paradigmi contrapposti offerti da Edmund Burke e da Thomas Paine, la cui polemica ha accompagnato gli anni della Rivoluzione francese generando un duro scontro sull’essenza del vincolo generazionale e sul suo ruolo nella legge; da qui si muove un’analisi del dibattito costituzionale all’interno dell’Assemblea costituente del 1789, dedicando ampio spazio al momento fondamentale della revisione costituzionale, meccanismo cardine che incarna l’idea di generazione che il potere costituente intende adottare. Dopo un excursus sull’età romantica e la sua peculiare attenzione alle dinamiche generazionali, il terzo capitolo apre uno squarcio sulla problematica dell’esistenza di una responsabilità verso le generazioni future e il rapporto che questa responsabilità intrattiene con il mondo dei diritti umani. Infine, il lavoro si conclude calando il discorso nella contemporaneità e nell’attualità politica, soffermandosi sulla particolare condizione dei figli degli immigrati arrivati in Italia, le cosiddette “seconde generazioni”: viene preso in esame il loro complicato rapporto con la cittadinanza, nel contesto di una più ampia disamina della storia migratoria italiana a partire dall’unificazione del 1861. In conclusione il lavoro considera anche il ruolo che le generazioni rivestono nelle proteste e nelle dinamiche sociali odierne, cercando di descrivere le modalità con cui le attuali politiche sociali riflettono il portato storico di un’idea che continua a condizionare la concezione che l’essere umano ha di sé stesso, della società e del mondo.
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