Riassunto analitico
Introduzione Nell’attività clinica è sempre più diffuso il problema della multiterapia e preoccupano gli effetti di interazione tra farmaci. Gli strumenti, digitali e non, attualmente a disposizione del medico per gestire al meglio la prescrizione terapeutica presentano alcune limitazioni. In primo luogo, essi elaborano raccomandazioni esplicite poco adattabili alle molteplici e divergenti necessità clinico-terapeutiche dei pazienti complessi; secondariamente, conducono analisi delle interazioni per coppie di farmaci e non sono concepiti per intercettare interazioni che emergano non già da combinazioni di due, ma di tre o più farmaci. E' stato individuato un nuovo software di studio delle interazioni farmacologiche, Interaction Explorer© (IE), che supporta il clinico nella rilevazione di interazioni farmacologiche con dati farmacocinetici e farmacodinamici dettagliati più che con specifiche, ma limitate, raccomandazioni esplicite. Esso è stato inoltre ideato per permettere una verifica globale della terapia, che analizzi il potenziale nocivo veicolato da combinazioni di tre o più farmaci oltre che quello veicolato dalle coppie. Obiettivo Scopo della tesi è quello di valutare la quantità di interazioni farmacologiche ed eventi avversi intercettabili dal medico prima e dopo l’adozione del software IE in un reparto ospedaliero medico.
Metodi E' stato condotto uno studio before-after della durata di 28 settimane nel reparto di Degenza Post-Acuzie del Policlinico di Modena. Nella fase I è stata osservata l’attività comune del setting di ricovero: il medico avrebbe utilizzato i propri abituali strumenti di approfondimento per intercettare interazioni farmacologiche ed eventi avversi (consultazione di letteratura scientifica, libri di testo, foglietti illustrativi dei farmaci, utilizzo di supporti informatici dedicati già in uso, etc.). Nella fase II è stato reso fruibile sui computer di lavoro dei medici il software di studio IE. I medici hanno registrato in apposite schede cartacee gli eventi avversi da singoli farmaci e da interazione rilevati, specificando: farmaci potenzialmente implicati, probabilità del nesso causale, gravità, categoria diagnostica. L'indicatore principale era rappresentato dal numero di interazioni farmacologiche e di eventi avversi intercettati dai medici nelle due fasi, in rapporto al numero dei ricoveri.
Risultati Nella fase I sono stati rilevati 20 eventi avversi di cui 16 attribuibili ad interazioni farmacologiche, su un totale di 136 ricoveri. Nella fase II, sono stati registrati 31 eventi avversi, di cui 24 correlabili ad interazioni farmacologiche, su una base di 109 ricoveri. E' stato pertanto osservato un incremento delle rilevazioni di eventi avversi da interazioni (OR= 2.1, p= 0.05) e totali (OR= 2.3, p=0.01). Tra le variabili controllate: a) un elevato numero di farmaci alla dimissione, b) un maggior carico di comorbidità ed c) un reparto di origine del ricovero non ortopedico, sono risultate positivamente correlate al numero di eventi avversi da interazioni e totali osservati.
Conclusioni L'introduzione del software IE ha determinato un incremento delle rilevazioni di eventi avversi da interazioni e totali. E’ da ritenere che il miglioramento della potenzialità e della fruibilità di strumenti simili possano rappresentare una risposta razionale all’emergere di difficoltà incrementali nella gestione delle multiterapie e dei loro potenziali effetti avversi, proprio per le caratteristiche di supporto al giudizio cljnico che rimane il metodo imprescindibile di valutazione della terapia e dei suoi effetti. Il software di studio IE potrebbe costituire in futuro lo strumento in cui imputare i dati di ulteriori ricerche con l’obiettivo di ottimizzare gli algoritmi matematici per prevedere gli effetti combinati dei farmaci ai fini delle loro interazioni, e di validare tale algoritmo sulla base di dosaggi in vivo della concentrazione dei farmaci.
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