Riassunto analitico
Il ventennio pre-bellico dal 1920 al 1940 è stato un periodo di grande instabilità politica e sociale; l’avvento del fascismo, la stigmatizzazione e la discriminazione di un numero crescente di classi sociali, la povertà e tanti altri fattori hanno influenzato la società dell’epoca. In questo periodo storico, a questi mutamenti, si associano anche profondi cambiamenti della psichiatria classica e soprattutto della sua regolamentazione. Diverse figure di spicco (Enrico Morselli, Eugenio Tanzi, Giulio Moglie solo per citarne alcuni) si prodigano in questi anni per approfondire la scienza psichiatrica. Questi cambiamenti radicali sia a livello sociale che psichiatrico hanno comportato grandi conseguenze anche nella gestione degli istituti manicomiali e dei pazienti con malattie mentali. Lo scopo di questo studio è proprio quello di analizzare nel dettaglio i dati relativi ad un campione rappresentativo dei ricoveri effettuati al San Lazzaro, ospedale psichiatrico di Reggio Emilia, dall’anno 1920 all’anno 1940. Le informazioni sono state reperite direttamente dai registri di ingresso, maschili e femminili, del manicomio conservati presso la biblioteca Carlo Livi di Reggio Emilia; questi registri contengono le informazioni amministrative della struttura e non le informazioni sanitarie. In particolare, l’interesse primario della ricerca è investigare la ragione ultima dell’ospedalizzazione e della sua durata, spesso estremamente lunga. Si sono quindi analizzati proprio i fattori socioculturali, demografici, politici e legislativi per capire come questi abbiano influito sull’internamento dei pazienti nella struttura. I pazienti di quel periodo sono caratterizzati da una profonda eterogeneità in termini di età così come per durata dell’internamento. I ricoverati provenivano soprattutto dalla provincia di Reggio Emilia ma non solo, infatti il San Lazzaro era l’ospedale psichiatrico di riferimento anche per le zone limitrofe di Modena e per Mantova fino al 1930. La diagnostica, rispetto ad oggi, era totalmente differente, a partire dalla concezione dei sintomi come vere e proprie patologie fino ad arrivare ad una differente metodica diagnostica non operazionalizzata come oggi, bensì più fenomenologica e basata sul paziente e la sua sintomatologia. Le professioni dei ricoverati sono ovviamente diversamente distribuite negli uomini e nelle donne e ovviamente prevale il settore agricolo. I fattori legislativi, demografici, sociali e politici sono quindi da tenere in forte considerazione per capire la storia del San Lazzaro in un contesto storico di così difficile gestione.
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