Riassunto analitico
Il lavoro si prefigge lo scopo di studiare e comprendere le caratteristiche del terreno, evidenziandone le grandi potenzialità nei processi agricoli di coltivazione del frumento, tramite lo sviluppo di un’equazione innovativa che possa calcolare la produttività di una specifica coltura (in chilogrammi per ettaro) e consentire, quindi, confronti di scenari alternativi per il suo utilizzo. Tenendo ben presente la distinzione principale tra coltivazioni convenzionali e biologiche, si vogliono mostrare i benefici che un corretto impiego dei terreni agricoli possa apportare alla coltura, sia da un punto di vista della produttività, che dell’ambiente. In questo senso l’analisi LCA consentirà di comprendere le differenze in termini di impatto ambientale tra coltivazioni che facciano uso di concimi di sintesi e coltivazioni che invece non ne adoperano, utilizzando altresì sostanze organiche per concimare il terreno. Il primo capitolo introduce quindi la coltivazione del frumento, le sue caratteristiche principali e gli elementi nutritivi che rivestono maggior importanza in tale attività (azoto, fosforo e potassio). Nel secondo capitolo viene descritta la parte più innovativa dell’elaborato, ovvero la stesura della nuova equazione della produttività, descrivendone in maniera dettagliata tutti i parametri, e spiegandone in maniera esaustiva il significato fisico. L’equazione, oltre a rivestire indubbia importanza da un punto di vista pratico di pianificazione della produzione, assume rilevanza in quanto consente di determinare in maniera molto accurata, le emissioni inquinanti, attraverso la corretta esplicitazione dei parametri contenuti in essa, e quindi il danno totale che il processo apporta all’ambiente, tramite analisi LCA effettuata con il software “SimaPro”. Nel terzo capitolo in virtù di tali considerazioni vengono mostrati i risultati ottenuti tramite l’analisi utilizzando scenari alternativi. In particolare, si evince come la “buona salute” del terreno, misurata in funzione dell’humus (sostanza organica) in esso presente al termine di 10 anni consecutivi di coltivazione, possa apportare un notevole beneficio da un punto di vista ambientale, pur senza rinunciare ad una buona produttività delle colture, adottando processi di tipo biologico (che non prevedano ovvero l’uso di concimi di sintesi), rispetto alle tradizionali tecniche (coltivazioni convenzionali).
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