Riassunto analitico
L’obiettivo della tesi è di analizzare le principali novità introdotte dalla Riforma Fornero per valorizzare l’apprendistato quale canale privilegiato di accesso dei giovani al mondo del lavoro.Il primo capitolo si apre con la definizione del contratto di apprendistato e tratta le principali tappe legislative riprendendo le fasi che hanno portato ad una profonda evoluzione dell’uso del contratto di apprendistato.Il secondo capitolo è dedicato alla presentazione della disciplina generale del contratto e alla tripartizione della figura dell’apprendistato avvenuta con la Riforma Biagi e riconfermata dal Testo Unico.Il Testo Unico del 2011 in materia di apprendistato ha ridisegnato l’istituto in un’ottica di maggiore condivisione delle parti sociali, abrogando tutte le norme previgenti, fonte di conflitti tra normativa statale e normativa regionale, e che hanno comportato in diverse occasioni la censura della Corte Costituzionale.Nel corso della trattazione si cercherà di indagare come gli obiettivi particolari che hanno mosso le varie esperienze legislative hanno suscitato un netto cambiamento rispetto all'idea iniziale di apprendistato come strumento per realizzare la formazione professionale dei lavoratori.Tuttavia deve essere ribadita, a fianco della funzione di accrescimento dell'occupazione grazie al ponte che l'apprendistato getta tra mondo dell'istruzione e mondo del lavoro, la necessità di fornire ai giovani apprendisti una formazione adeguata al conseguimento di una qualifica.Il terzo capitolo ha l’obiettivo di analizzare i profili generali introdotti dalla Riforma Fornero partendo dalle modifiche operate dalla legge n. 92/2012 sul Testo Unico per poi affrontare il contratto di apprendistato da un punto di vista prettamente giuridico.La Riforma ribadisce, quale elemento caratterizzante ed essenziale della fattispecie, l’obbligo formativo in capo al datore di lavoro, promuove la stabilizzazione del rapporto di lavoro incentivandone il proseguimento al termine del periodo di formazione.La “porta di ingresso principale” al mondo del lavoro per i giovani.La Riforma definisce così il contratto di apprendistato e ne allarga le possibilità di utilizzo, con vantaggi sia per l'azienda che il lavoratore.L'apprendistato è un rapporto di lavoro che mira a soddisfare due esigenze:l’inserimento lavorativo e il diritto-dovere di istruzione dei giovani.Il datore di lavoro è tenuto quindi a impartire l’addestramento necessario per far raggiungere al lavoratore una capacità tecnica e quindi una qualifica professionale.La riforma Fornero introduce alcune novità nella disciplina dell'apprendistato.Tra le novità più rilevanti osserviamo:l’aumento del rapporto tra apprendisti e lavoratori stabili, la soglia definita per l’assunzione di nuovi apprendisti e la modifica del limite di durata minima.Gli apprendisti assunti in violazione di questi limiti sono considerati lavoratori subordinati a tempo indeterminato.Per quanto concerne i vantaggi per le aziende, la Riforma definisce una contribuzione ridotta in base ad alcuni parametri analizzati nel capitolo di riferimento ed uno sgravio contributivo significativo e vantaggioso per le aziende che assumono apprendisti.Il quarto capitolo, infine, ha l’obiettivo di affrontare il contratto di apprendistato dal punto di vista del sistema sanzionatorio. Sono analizzate le sanzioni nel caso di inadempimento nell’erogazione della formazione da parte del datore di lavoro, ma anche l’inosservanza e la violazione dei menzionati principi contrattuali. In conclusione il quarto capitolo prevede una parte più tecnica ed operativa riguardante gli svariati chiarimenti ministeriali in merito all’applicazione del contratto di apprendistato e alle istruzioni operative che da essa scaturiscono.
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