Riassunto analitico
Il processo di crescita impetuosa dei due giganti asiatici emergenti, Cina e India, ha condotto e condurrà senza dubbio a nuovi assetti negli equilibri economici mondiali. Secondo le previsioni del governatore della Banca Centrale coreana, Park Seung, al più tardi nel 2040 il PIL della Cina sarà pari o superiore a quello degli Stati Uniti, mentre circa dieci anni prima quello dell'India supererà il PIL del Giappone, divenendo nel 2050 uguale a quello dell'Unione Europea. Alcuni autori mettono in risalto l'idea di una superpotenza Cindia, un neologismo coniato per indicare l'aggregato delle due nazioni più popolose del pianeta. Federico Rampini, per esempio, riconosce in Cindia l'idea di un nuovo centro del mondo, futuro dell'umanità, a indicare che nonostante le divergenze specie di carattere politico, appare più opportuno considerare i due Paesi come partner piuttosto che competitor. Il presente lavoro si dedica perciò allo sviluppo di una comparazione tra i due Paesi, in ragione dei consistenti tassi di crescita che li hanno caratterizzati, seppur in periodi storici diversi, e dalla rapidità con cui tale crescita si è manifestata. Come spiegato da Balcet e Valli, autori di "Potenze economiche emergenti", se si può parlare di un recupero economico o di un ritorno alla centralità del passato per Cina e India - come previsto da Ramoini - è pur vero che i modi attraverso cui questo recupero è avvenuto sono diversi. I due autori giungono a sintetizzare analogie e differenze che scaturiscono dal confronto tra i due giganti asiatici. Le differenze riguardano soprattutto i tempi di avvio della fase di sviluppo economico, in quanto la Cina si è affermata assai prima dell'India. Inoltre, a seguito della crescita economica, le diseguaglianze economiche sono cresciute maggiormente in Cina, dove peraltro si è assistito per primo al trasferimento del peso dall'agricoltura al settore industriale e dei servizi. Tra le principali analogie si segnala la caratteristica prettamente territoriale che li accomuna; sono Paesi territorialmente molto estesi e tra i più popolosi del mondo. La direzione ambita da entrambi è quella di un'economia di mercato, anche se la Cina proviene da un'economia pianificata e l'India da un'economia mista, di piano e di mercato. Entrambi possiedono un apparato amministrativo e burocratico pesante e opprimente, ed entrambi sono affetti dalla piaga della corruzione. Obiettivo del presente lavoro è in primo luogo quello di proporre una ricostruzione in chiave storica del percorso intrapreso da Cina e India, per spiegare, attraverso il supporto di testi e articoli in Internet, come i due Paesi asiatici siano giunti ad una svolta economica, seppur con tempi diversi e con differenti performance economiche. Secondariamente, l'analisi si sviluppa a livello di un confronto volto a evidenziare analogie e differenze tra i Paesi, declinandolo in vari ambiti, ritenuti a nostro parere i più rilevanti a seguito dello studio del materiale raccolto, ovvero l'ambito politico, il profilo demografico, economico e dei tassi di sviluppo che hanno caratterizzato le economie di Cina e India. Da ultimo si propone una breve riflessione su come le religioni e le culture cinesi e indiane abbiano avuto effetti sulla cultura organizzativa e sulle organizzazioni aziendali. Il confronto costruttivo che ci si prefigge di fare non vuole ambire ad ottenere una conclusione il sui risultato sia il migliore possibile in termini di esaustività, ma intende spiegare se Cina e India, nonostante le divergenze riconducibili ai vari aspetti presentati, indichino l'emergere sullo scenario geo-politico ed economico di quella che viene definita Cindia, o se viceversa le differenze riscontrate sono talmente abissali da non poterli considerare un'unica grande potenza, quanto piuttosto due giganti in competizione tra loro, perdendo così di significato la denominazione coniata in ambito giornalistico.
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