Riassunto analitico
L’elaborato esplora le politiche migratorie australiane e il loro rapporto con il diritto internazionale, con un focus particolare su tre aree principali: l'evoluzione del regime di frontiera australiano, le politiche di interdizione e respingimento degli arrivi marittimi non autorizzati, e la detenzione obbligatoria dei richiedenti asilo. Il primo capitolo esamina l'evoluzione delle politiche migratorie dall'era precoloniale ad oggi. Si analizza la politica dell'Australia Bianca, le sue leggi discriminatorie e il loro impatto sulle politiche migratorie successive. Viene inoltre esaminato il declino di queste politiche e l'apertura verso un regime migratorio più inclusivo nel periodo post-bellico, culminando nelle moderne pratiche di esternalizzazione delle frontiere. Il secondo capitolo esplora le operazioni di interdizione e respingimento, come l'Operazione Relex, Relex II e l'Operazione Frontiere Sovrane, progettate per impedire l'ingresso di migranti irregolari via mare. Viene discusso l'impatto di queste politiche sui migranti e la loro conformità con il diritto internazionale, inclusi il diritto del mare, il diritto dei rifugiati e i diritti umani. Si analizzano anche gli accordi bilaterali con altri Stati per la gestione dei flussi migratori nella regione. Il terzo capitolo esamina la politica della detenzione obbligatoria analizzando le condizioni nei centri di detenzione onshore e offshore. Vengono discussi gli accordi di reinsediamento in Paesi terzi e le implicazioni legali della detenzione obbligatoria, con un focus sulla sentenza S28/2023 della Corte Suprema australiana. La tesi conclude con una riflessione critica sulla necessità di bilanciare le esigenze di controllo delle frontiere con la protezione dei diritti umani e dei richiedenti asilo.
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