Riassunto analitico
Nel presente elaborato viene analizzata la concezione del reale alla base di nuovo genere letterario: il romanzo polifonico, a cui, secondo Bachtin, Dostoevskij ha dato per la prima volta vita attraverso le sue opere. Vengono così definite le caratteristiche identitarie del nuovo genere romanzesco e la sua collocazione nel processo storico che, a partire dal romanzo Don Chisciotte della Mancia di Cervantes, giunge fino ai tempi odierni. Opere recenti, infatti, sembrano riprendere, continuare e ampliare le possibilità genere; attitudine che, d'altronde, costituisce l’identità stessa del romanzo polifonico. Viene quindi analizzato il romanzo L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera, mettendo in luce le strutture che lo rendono un romanzo polifonico e le possibilità immaginative che vengono promosse attraverso la sua architettura. Infine, la concezione del reale che sostiene questi romanzi viene messa in relazione con la rivoluzione gnoseologica del Novecento. La nuova idea di conoscenza rivela la necessità di promuovere il contatto con spazi che allenano a “stare nell’incertezza”: la vita umana è un guazzabuglio privo di verità assolute. Ecco allora che la letteratura e, in particolare, il romanzo polifonico rivelano le loro potenzialità conoscitive e morali: sostengono lo sviluppo di un pensiero critico in grado di rifuggire le risposte semplicistiche, di porsi continue domande e di tendere, attraverso il dialogo, alla definizione di valori etici e morali condivisi sempre nuovi.
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