Riassunto analitico
La figura del vampiro si manifesta nella letteratura inglese nel periodo del Romanticismo. L’idea dell’esistenza di questa creatura, però, ha origini antecedenti al XVIII secolo in quanto si sono verificati casi di vampirismo in alcuni paesi dell’Europa dell’est un secolo prima: alcuni esseri umani, hanno presentato caratteristiche tipiche del vampiro, in particolare il succhiare sangue umano. Sono iniziati quindi studi su questi esseri da un punto di vista scientifico. Il vampiro è tipicamente descritto come un essere mitologico e del folclore che per vivere succhia e si nutre del sangue delle sue vittime, solitamente possiede lunghi canini affilati ed è dotato di una forza sovrannaturale che esercita sulle sue vittime, principalmente di sesso femminile. Nella letteratura inglese è rappresentato in molteplici modi: il Giaurro di Byron è un vampiro che succhia sangue umano ma che vive la sua condizione come una sofferenza e una maledizione che lo perseguita; il Lord Ruthven di Polidori è, invece, un vampiro aristocratico che seduce le vittime, è attraente e mostruoso allo stesso tempo e questo suo apparire lo rende irresistibile; un vampiro di sesso femminile, invece, è Carmilla che, al contrario dei vampiri maschi, vuole intraprendere una relazione sia fisica che platonica con la sua vittima, è bella, seducente e provoca nella preda una sensazione di uncanny; il Dracula di Stoker si presenta con canini affilati, peli sulle mani e una pelle pallida, è un capace seduttore ed è bestiale al punto di voler “vampirizzare” la popolazione inglese. Ad ogni modo, dalle diverse tipologie di vampiro presentate, si deduce che il vampiro sia una figura in continuo cambiamento, si trasforma sia fisicamente che caratterialmente e assume un ruolo di creatura liminale proprio perché si posiziona sempre tra due categorie come bene/male, umano/inumano e, inoltre, come afferma Clasen, “vampires are everywhere” (Clasen 2012: 378). Anche per quanto riguarda il cinema, la figura del vampiro subisce notevoli metamorfosi nel corso degli anni e continua tuttora ad evolversi. All’inizio degli anni ’20 esce il primo film su Dracula, intitolato Nosferatu nel quale il vampiro è orripilante e si discosta da avere sembianze umane. Nel decennio successivo, Bela Lugosi interpreta un Dracula aristocratico, seducente e soprattutto con le caratteristiche del dandy ottocentesco, proprio come Christopher Lee e Frank Langella; al contrario, il Dracula incarnato da Kinski, si presenta come un demone. Negli anni ’90, poi, il Dracula di Coppola è un vampiro diverso, evoluto ma pur sempre bestiale e, per finire, il Dracula affascinante e disumano di Claes Bang compare nella serie TV della BBC nel 2020. Oltre alla figura di Dracula anche quella di Carmilla è stata presa in considerazione in quanto è un vampiro di sesso femminile che predilige vittime femminili. Sono state prodotte diverse rappresentazioni come il film Et mourir de plaisir del 1960, la Trilogia dei Karnstein che vede una Carmilla molto seducente e attraente; il film The Unwanted del 2014 nel quale Carmilla è molto bella e veste con abiti moderni, esattamente come nella webserie di Youtube intitolata Carmilla da cui è stato prodotto il sequel The Carmilla Movie, nella quale Carmilla e Laura sono due adolescenti che frequentano il liceo. Infine, il film Carmilla di Emily Harris nel quale Carmilla appare quasi come una dea. Ad ogni modo, in ogni trasposizione, Carmilla è sempre seducente e ammaliante. Oltre alle incarnazioni di Dracula e Carmilla è bene citare anche altri prodotti come il romanzo e film Interview with the vampire, Twilight e la serie TV animata Castelvania. Per concludere, quindi, il vampiro è proprio una creatura in grado di trasformarsi, esattamente come il cinema che si modifica e aggiunge sempre novità, anche nel caso di un remake.
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