Riassunto analitico
I mercati attuali richiedono che i prodotti immessi abbiano un grado di riproducibilità sempre più elevato. Questa tendenza generale è frutto di una forte concorrenzialità tra le aziende che, per poter rimanere attive e competitive, devono garantire una maggiore qualità dei pezzi o puntare su componenti vendibili a costi più bassi. Per poter fronteggiare questa esigenza, è utile impostare un piano di controllo qualità, articolato in più aspetti, che segua il componente in tutte le fasi della filiera produttiva e che permetta di immettere sul mercato un prodotto il più possibile conforme alla domanda. Il presente lavoro di tesi è stato svolto all’interno del reparto di Controllo Qualità di una PMI di Correggio (RE). L’azienda è una consolidata realtà territoriale nel campo dello stampaggio ad iniezione di tecnopolimeri termoplastici operante nei settori: automotive, automazione e pneumatica. I tecnopolimeri, sia rinforzati che non, vengono scelti ed usati allo scopo di produrre componenti nell’ottica del metal replacement. Il progetto sviluppato ha lo scopo di definire un piano di controllo specifico sulla materia prima, con l’intento di introdurre in azienda un sistema che segua il polimero dall’arrivo in magazzino fino alla trasformazione in prodotto finito e che sensibilizzi l’ambiente sull’importanza di avere un controllo stringente già a partire dal granulo. La sua messa a punto consente di intercettare non conformità del materiale in ingresso e prevenire problematiche di vario tipo riscontrabili in fase di stampaggio e/o sul prodotto finito. L’attuazione del piano consiste nell’analisi e nella caratterizzazione del materiale nelle fasi di stoccaggio, essiccazione e produzione. La fase di analisi del materiale è stata effettuata principalmente tramite un melt flow tester presente in reparto CQ. L’output dello strumento è un indice di fluidità che descrive il comportamento fluido dinamico del materiale alla temperatura di prova, sotto l’applicazione di uno specifico peso. I materiali selezionati per essere seguiti lungo la filiera sono Latamid, nella versione PA6 naturale e rinforzata e PA66, e Ixef 1022/9008. Su questi materiali, sono state svolte prove di caratterizzazione termica in DSC e TGA presso i laboratori dell’Università di Modena e Reggio Emilia che hanno permesso di avere un’immagine più chiara e consolidata della loro natura chimica e delle loro condizioni di processabilità. L’elaborato presenta un’introduzione sul concetto di controllo qualità, ponendo l’attenzione sull’importanza per un ente leader nella trasformazione di materie prime di effettuare un controllo sistematico su di esse. Viene riportato di seguito un excursus sulle tecniche di caratterizzazione usabili sui polimeri ed utili ad un’azienda. Si procede con la definizione di materiali, strumenti e metodi impiegati per la strutturazione del piano di controllo aziendale. Si conclude con l’esposizione e discussione dei risultati.
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