Riassunto analitico
La tesi ha come obiettivo generale quello di analizzare lo sviluppo della memoria e della narrazione autobiografica durante l’infanzia: attraverso una spiegazione di tipo socio-culturale, consideriamo la narrazione una modalità privilegiata di costruzione del significato. Attraverso un pensiero di tipo narrativo, infatti, i bambini sembrano essere in grado di comprendere ciò che accade loro e di attribuire spiegazioni: già a 5 anni, conoscono la cosiddetta “grammatica della storia” e inseriscono nei racconti gli elementi che li rendono significativi a livello comunicativo. La narrazione autobiografica sembra essere un’attività particolarmente diffusa nei contesti per la prima infanzia: quest’ultima, infatti, si struttura in modo graduale grazie all’acquisizione di competenze cognitive ed emotive tramite il supporto degli adulti di riferimento (contesto di ricordo condiviso che consente loro di costruire tracce narrative che verranno mantenute in futuro).Particolare importanza hanno, dunque, i ruoli genitoriali, ma anche i docenti di riferimento i quali devono interrogarsi circa le pratiche quotidiane che stimolano e sostengono l’espressione personale dei bambini. Nel primo capitolo, viene analizzato nel dettaglio il pensiero narrativo inteso come modalità specifica di costruzione del significato. Particolare attenzione viene dedicata anche alla differenza tra narrazioni autobiografiche e finzionali e al concetto di “identità narrativa”. Nel secondo, invece, viene valutato nel dettaglio lo sviluppo narrativo: sappiamo, infatti, che bambini di scuola dell’infanzia raccontano diversamente la propria esperienza rispetto a bambini più grandi. Nello specifico, vengono analizzate le caratteristiche del contesto di Reminiscing. Una particolare riflessione è dedicata alla differenza tra eventi positivi e negativi: nel primo caso, i bambini prestano attenzione soprattutto alle coordinate spazio-temporali attraverso un approccio oggettivo, mentre nel secondo caso, tentano di creare coerenza a partire dalla costruzione di collegamenti tra cause e conseguenze (approccio interpretativo e valutativo). Nel terzo capitolo, viene analizzato nel dettaglio il concetto di “pedagogia narrativa”: si valutano alcuni setting ritenuti idonei per lo sviluppo narrativo autobiografico nella prima infanzia. A partire dalle Indicazioni Nazionali, vengono analizzate alcune attività che sostengono il racconto personale sia nella scuola dell’infanzia che nella scuola primaria (rappresentazione grafica, ludo-narrazioni, scrittura autobiografica ecc.). Infine, il quarto capitolo propone alcune riflessioni operative: si ipotizzano, infatti, linee progettuali che possono essere seguite all’interno dei contesti per la prima infanzia per sostenere l’espressione autobiografica. Inoltre, nel capitolo vengono riportati anche alcuni esempi di narrazioni personali (verbali e grafiche) raccolte nella scuola dell’infanzia: l’obiettivo di quest’ultima sezione della tesi, infatti, sembra essere quello di capire come effettivamente i bambini di quest’età raccontano eventi quotidiani positivi e negativi.
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