Riassunto analitico
È possibile promuovere le competenze matematiche fin dalla prima infanzia? Lo si può fare su temi astratti e complessi come quello del tempo? È possibile intrecciare competenze matematiche, scientifiche, artistiche, attraverso il contributo della metafora e della narrazione? La presente tesi si propone di indagare l’utilizzo e la rilevanza del pensiero metaforico e narrativo, in un contesto interdisciplinare, alla scuola dell’infanzia. Il primo capitolo dell'elaborato ha l’obiettivo di esplorare e definire le caratteristiche degli approcci disciplinari, multidisciplinari, pluridisciplinari, interdisciplinari e transdisciplinari, andando a ricercarne le peculiarità e la rilevanza nella società odierna, con un focus sui bisogni educativi emergenti e sulle skills cognitive superiori. Successivamente, si propone l’analisi degli approcci STEM e STEAM (Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics), per illustrarne caratteristiche, propositi e qualche applicazione operativa. Il secondo capitolo delinea alcuni dei principali contributi che hanno permesso di concepire la metafora come strumento cognitivo e di superare le concezioni tradizionali che la ritengono uno strumento puramente linguistico e retorico. In quest’ottica, si vanno ad indagare alcuni aspetti salienti delle capacità inferenziali e, in particolare, dell’inferenza metaforica. La trattazione prosegue illustrando alcune peculiarità delle metafore prodotte dai bambini e le differenze rispetto alla produzione tipicamente adulta, andando, poi, a rilevare l’importanza della metafora per l’insegnamento, lo storytelling e i contesti interdisciplinari. Il capitolo giunge al termine con alcuni esempi di dispositivi metaforici in ambito educativo, scientifico e matematico. Il terzo capitolo tratta il tema della narrazione, riflettendo sui tratti fondamentali dell’attività narrativa, del suo significato e del suo utilizzo. Vengono delineate le peculiarità del pensiero narrativo, della funzione di schemi e script e della grammatica delle storie, per poi proporre un’analisi dello sviluppo della competenza narrativa che va dalla primissima infanzia, alla famiglia come prima agenzia di socializzazione, alla scuola. Segue un focus sulla fiaba, sulla sua origine, struttura e sulla funzione cognitiva di colori e forme. Il capitolo si conclude con la presentazione di alcune modalità principali di conduzione di attività di storytelling e digital storytelling in ambito scolastico. Il quarto capitolo espone alcune questioni fondamentali sul tempo, come entità complessa ma fondamentale per l’esistenza umana, andando poi a riportare la progettazione e la realizzazione di una ricerca condotta alla scuola dell’infanzia con l’utilizzo del tubo del tempo. Vengono esplicitate le ragioni del progetto e le finalità degli interventi, l’organizzazione delle attività, gli strumenti e le metodologie adottate, al fine di riflettere sull’importanza dei contesti di apprendimento interdisciplinari per la valorizzazione delle competenze dei bambini, verso un apprendimento permanente, autentico e globale. Il percorso didattico ideato e realizzato prevede l’utilizzo del tubo del tempo in quanto artefatto che permette di intrecciarsi perfettamente con le competenze metaforiche e narrative dei bambini, andando, inoltre, a permettere loro di affrontare tematiche complesse, a formulare ipotesi, ad avviare i primi processi di astrazione, di stima e di misura. Tramite una attenta sollecitazione degli interessi dei bambini si rende, inoltre, possibile la creazione di un flip-book sul tema del tempo e del tubo del tempo, interamente opera dei bambini (dalle parole alle immagini). La ricerca condotta intende essere un esempio di STEAM education e di promozione delle competenze matematiche fin dalla prima infanzia, valorizzando le naturali predisposizioni dei bambini all’utilizzo di metafore e narrazioni.
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