Riassunto analitico
L’argomento di questa tesi risulta tanto complesso quanto interessante: mira infatti ad indagare gli effetti degli stereotipi di genere nella formazione dell’identità di bambini e bambine, attraverso l’analisi di alcuni testi di letteratura per l’infanzia e si pone infine come obiettivo quello di abbattere tali stereotipi. Gli stereotipi di genere sono delle “gabbie culturali”, nelle quali i bambini e le bambine sono costretti a modellare la loro identità in base alle aspettative sociali. Bambini e bambine necessitano di modelli da imitare, ma questi modelli, nei quali rivedersi e che fungono da riferimento, non sono solo i famigliari e gli adulti attorno a loro: anche il mondo immaginario e fantastico della letteratura può offrire conferme ai modelli di genere dominanti o al contrario può modificarli completamente. Nel primo capitolo si è svolta un’analisi su alcune delle fiabe e dei romanzi di formazione più conosciuti e amati dai bambini: un excursus storico per comprendere quanto si sia evoluta nel corso del tempo la figura femminile nella letteratura per l’infanzia. Da “Cenerentola” e “Biancaneve”, principesse in pericolo salvate dal principe azzurro, a “Pippi Calzelunghe”, una bambina che vive da sola e sa cavarsela in ogni situazione, fino ad arrivare ai romanzi di Bianca Pitzorno. Nel secondo capitolo si è cercato di chiarire il significato della parola stereotipo, di come esso influisca sulla vita dei soggetti e soprattutto sulla formazione dell’identità. Si è inoltre parlato di pedagogia di genere e dei passi avanti compiuti in questo ambito nel corso della storia. Infine si è approfondito il tema degli stereotipi di genere nei testi scolastici, parlando del progetto Polite e di come alcune case editrici abbiamo deciso di eliminare gli stereotipi sessisti dai loro volumi, per una letteratura non discriminante. Nel terzo capitolo si è deciso di analizzare quattro albi illustrati ritenuti testi positivi, perché appunto non discriminanti. Oltre ad esporre le qualità dell’albo illustrato, ci si è chiesti prima di tutto che cosa rende un testo sessista e che cosa invece lo rende privo di stereotipi e improntato al rispetto? L’analisi si è infine svolta tenendo conto di trama, personaggi, luoghi dei quattro racconti scelti, ma anche e soprattutto di forme, linguaggio, della relazione tra immagini e parole. In conclusione considerando l'indagine svolta, nella quale si è cercato di approfondire e analizzare le caratteristiche salienti di ogni periodo della letteratura per l'infanzia, gli stereotipi che la caratterizzavano, i cambiamenti rilevati negli ultimi decenni e la constatazione del pericolo dell’esporre i bambini e le bambine a stereotipi di genere i quali riproducono modelli che seguono un'impronta predefinita, si può affermare che questa tesi sostiene che sia assolutamente necessario e rispettoso per la costruzione di un'identità di genere la consapevolezza da parte degli insegnanti dell'importanza della scelta dei libri da proporre ai bambini e alle bambine, a partire dai primi approcci alla lettura.
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