Riassunto analitico
Il lavoro di tesi si concentra sul tema delle traiettorie scolastiche e sulla questione dell’uguaglianza e delle disuguaglianze delle opportunità educative. In particolare, dopo aver ripercorso le diverse teorie e interpretazioni che si sono sviluppate negli anni in ambito sociologico, si è scelto di condividere un approccio multidimensionale, che coinvolge una molteplicità di fattori che riguardano sia la dimensione ascritta, sia le caratteristiche peculiari e soggettive dell’individuo, sia il contesto scolastico e socio-culturale, così come il contesto lavorativo in cui è inserito. Secondo la sociologia più recente, la scelta dell’individuo di percorrere una certa traiettoria scolastica è influenzata in maniera dinamica dall’intreccio di questi fattori. Partendo da questa cornice teorica, la ricerca di carattere esplorativo e descrittivo ha avuto come obiettivo il desiderio di approfondire la conoscenza della comunità Sinta, in particolare riguardo l’esperienza scolastica della popolazione giovane che attualmente si trova in un percorso scolastico o che lo ha terminato da poco. I dati nazionali e locali mostrano un tasso di scolarizzazione ancora basso e la difficoltà nella frequenza, ma è possibile osservare un cambiamento: sempre più minori frequentano la scuola e decidono di continuare gli studi, proseguendo nella scuola secondaria di II grado. Attraverso una ricerca sociologica che ha coinvolto 15 giovani Sinti del territorio reggiano, si è cercato di comprendere come i diversi fattori che possono incidere nella costruzione e nella scelta di una traiettoria scolastica, si traducono nella realtà di questi giovani, accomunati dal contesto socio-culturale, ma portatori di istanze personali e soggettive. Le dimensioni analizzate attraverso interviste individuali e incontri di gruppo riguardano la percezione dell'esperienza scolastica, le prospettive future, il coinvolgimento familiare, la costruzione identitaria e il confronto culturale, la questione di genere e il contesto di povertà educativa. Questi giovani, inseriti in un contesto forte come l’istituzione scolastica, appartenente alla cultura maggioritaria, si trovano in una situazione di ponte tra i due mondi, che li porta alla necessità di fare sintesi. Partendo da una condizione di povertà educativa e da un contesto basso livello di scolarizzazione e di occupazione lavorativa, questi giovani scelgono di proseguire gli studi per motivazioni personali forti, o spinti dal supporto della famiglia o da figure esterne, tra cui gli operatori del Progetto Nomadi della città di Reggio Emilia. Dalle loro testimonianze emergono temi come la socializzazione e le relazioni istaurate con i compagni gagi, la difficoltà di manifestazione la propria identità e il sentirsi diversi dai membri della propria comunità, il distanziamento rispetto alle scelte di vita tradizionali, un nuovo valore dato alla scuola, il differenziarsi dalle generazioni precedenti ed essere esempio per quelle future. La condizione dei giovani mostra la necessità di un supporto nel loro percorso, tentativo sperimentalmente attuato dal Progetto Nomadi del Comune di Reggio Emilia nella creazione di un gruppo superiori, e rilancia al mondo della scuola questioni su come interpretare gli atteggiamenti degli studenti, come supportarli in questo processo di cambiamento individuale e gruppale, come dar loro gli strumenti affinché la condizione di svantaggio non porti al più comune fenomeno dell’abbandono scolastico ma posso permettere anche a loro la riuscita negli studi.
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