Riassunto analitico
L’odierno sistema produttivo risulta insostenibile a livello ambientale e richiede, perciò, un passaggio da una mentalità consumista a un’ottica di economia circolare. Il riciclo creativo appare, dunque, come un possibile strumento di recupero delle limitate risorse di cui disponiamo. Tali argomenti possono essere affrontati dalle istituzioni educative, in particolare, nell’ambito dell’educazione allo sviluppo sostenibile che da anni è presente nei curricula scolastici. Tra gli scopi di questa disciplina vi è la sensibilizzazione degli studenti nei confronti delle questioni ambientali e della salvaguardia del pianeta e degli esseri viventi che in esso vivono. I giochi tradizionali possono essere considerati una valida metodologia di educazione ambientale, poiché, hanno uno stretto rapporto con la natura: si svolgono, infatti, in luoghi aperti e con oggetti riciclati. Gli strumenti necessari per praticare tali attività sono, infatti, formati da materiale povero di origine naturale o di recupero. La strategia del laboratorio didattico, nello specifico un laboratorio di riciclo creativo, consente di realizzare, all’interno della scuola, tutta l’attrezzatura a partire da oggetti di scarto a cui gli studenti donano una nuova funzione e una seconda vita. Questo studio coniuga l’educazione ambientale con l’educazione interculturale, in quanto i giochi tradizionali hanno un forte valore culturale dato dal loro legame con il territorio di appartenenza. La riscoperta di codeste pratiche motorie, oltre a invitare i bambini a riscoprire l’ambiente che li circonda, a viverlo come uno spazio diffuso di gioco e, perciò, a proteggerlo, propone lo scambio tra culture differenti, in un’ottica di valorizzazione delle differenze.
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