Riassunto analitico
Il presente elaborato si è posto l’obiettivo di indagare e approfondire il fenomeno del bilinguismo, facendo leva su quella che pare essere la questione più dibattuta in letteratura, ovvero se sia o meno possibile raggiungere un bilinguismo bilanciato nei bilingui simultanei e consecutivi, e se si in che modo. Per perseguire questo obiettivo ho strutturato la tesi in tre capitoli. I primi due sono prettamente teorici e sono serviti a contornare la questione principale. Servendomi di testi letterari scritti da diversi studiosi nel campo, da una parte ho tentato di chiarire il significato del termine bilinguismo e i problemi ad esso correlati, dall’altra i meccanismi di acquisizione e apprendimento linguistico in età infantile. Adottando diversi punti di vista, tra cui anche quello neuroscientifico, mi sono proposta di sfatare i falsi miti e i luoghi comuni che girano attorno al termine bilinguismo, analizzando i fattori che più contribuiscono all’acquisizione di competenze linguistiche plurali. Il terzo capitolo, infine, ha riportato alcuni dati relativi a test e valutazioni effettuati su bambini bilingui con lo scopo di verificare lo sviluppo delle lingue e il relativo grado di competenze a seconda di svariati fattori quali l’età di acquisizione, le strategie adottate dai genitori, il contesto di acquisizione e via dicendo. Nonostante la varietà di studi effettuati in questo campo ho deciso di includere solo quelli che hanno ricevuto commenti o critiche da parte di altri studiosi. Alla luce di ciò è emerso che non esiste il bilingue bilanciato propriamente detto, ovvero colui che possiede le medesime competenze in ogni aspetto delle lingue. Possono esservi momenti della vita in cui una persona, esposta in egual modo al duplice input, può raggiungere uno stato di equilibrio nelle due lingue, ma si tratta di un momento relativo oltre che fugace. Inoltre è risultato complesso valutare il grado di bilinguismo nel parlante poiché fortemente influenzato dallo strumento adoperato nella valutazione.
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Abstract
The aim of this thesis is to investigate and analyze the phenomenon of bilingualism, shading the light on one of the most debated topic in literature: if and how a simultaneous and consecutive bilingual can ever achieve a balanced bilingualism. In order to reach this goal I decided to divide my dissertation into three chapters. The first two chapters are mostly theoretical and surround the cornerstone of the discussion. Making reference to several studies on this area I tried to clarify on the one hand the meaning of the term bilingualism and the problems it has aroused, and on the other hand the mechanism underlying early bilingual language acquisition. The aim was to debunk all the myths around bilingualism, especially from a neuroscientific perspective, focusing on the major factors which contribute to the acquisition of linguistic competences. The final chapter focuses on the central field of the dissertation: does balanced bilingualism exist? I reported some studies comparing bilingual children in order to measure their bilingual ability, including only those who have been to some extent analyzed and criticized by other authors. These data revealed that the balanced bilingual does not exist, or at least not in the usual sense. On the basis of this research it can be concluded that the notion of balance is an ideal one: a bilingual’s degree can vary over time according to several aspects, such as the contexts and the input he receives. Moreover the results of the studies show that the level of competence changes in accordance with the measures used to operationalized linguistic competence.
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