Riassunto analitico
All’interno dei Corsi di Laurea (CdL) delle Professioni sanitarie le attività formative professionalizzanti sono gestite e realizzate da un sistema di tutor professionali. Il tutor è un professionista, dello specifico profilo del CdL, che ha acquisito, attraverso percorsi formativi diversificati, competenze professionali e pedagogiche avanzate, finalizzate a porre al centro del percorso formativo lo studente e i suoi processi di apprendimento, garantendone lo sviluppo di competenze trasversali (quali pensiero critico, capacità relazionali, processo decisionale e capacità di gestione dell’incertezza), accrescendone, attraverso la riflessione dall’esperienza, la capacità dello studente di creare legami fra conoscenze teoriche ed esperienze in laboratorio e in clinica. Uno degli aspetti su cui i tutor, nella loro veste di docenti, dovrebbero essere sensibilizzati e a loro volta operare per una didattica più efficace, è la metacognizione, ovvero lo sviluppo della capacità di pensare sui processi mentali o meglio, di poter riflettere sulle proprie capacità cognitive, consentendo a ciascuno di monitorare costantemente i procedimenti attuati dalla mente per acquisire nuove conoscenze, intensificando i punti di forza, e correggendo quelli di debolezza, rendendosi consapevoli delle condizioni che favoriscono od ostacolano tale percorso. La metacognizione, intesa come capacità di conoscere il proprio funzionamento mentale, costituisce un valido aiuto, non solo per il tutor, che si allarga da mero detentore di nozioni, a portatore di principi della sfera educativa, ma anche per lo studente, che ne disegna la nuova immagine. L’obiettivo si sposta quindi dall’oggetto dell’apprendimento alle modalità di apprendimento, sviluppando nello studente un atteggiamento attivo che lo porti a riflettere costantemente sulle proprie capacità attentive, di apprendimento, concentrazione e memorizzazione, insegnandogli, in una parola, ad “imparare”. L’insegnante, in questo nuovo processo, deve proiettarlo alla conoscenza delle diverse strategie esistenti (strategia di selezione, organizzativa, di elaborazione, di ripetizione) in modo che possa trovare quella più adatta a sé, contribuendo alla creazione di un allievo “metacognitivo” in grado di attuare una serie di strategie per analizzare e risolvere le diverse situazioni. Le strategie didattiche metacognitive hanno dunque una valenza specifica nello sviluppo delle competenze. Per raggiungere tale fine, lo stile di insegnamento dovrebbe essere quello del coinvolgimento e della personalizzazione nella costruzione degli obiettivi formativi, cogliendo con la discussione non soltanto le potenzialità e gli interessi del gruppo, ma attraverso l’ascolto attivo, mappare i loro bisogni. Occorre saper andare al di là di ciò che è prevedibile, ampliare, anziché restringere gli orizzonti, ammettendo al loro interno anche disorientamento e sconcerto: il tutor deve, cioè, diventare un “esploratore” alla scoperta di vie alternative, necessarie ad ogni percorso formativo. Proprio alla luce di questi principi e dopo aver condotto varie ricerche per indagare se in precedenza fossero stati condotti studi sull’importanza della metacognizione e dell’utilizzo di una didattica metacognitiva negli insegnanti e, nello specifico, nei tutor universitari delle lauree sanitarie, nasce l’idea di proporre ai tutor universitari, un intervento formativo sulle variabili cognitive, metacognitive ed emotivo motivazionali e di valutarne l’impatto personale e sulle proprie strategie didattico-metacognitive.
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