Riassunto analitico
Obiettivo: Il mio progetto di tesi si colloca all’interno di uno studio più ampio finalizzato alla realizzazione di un RCT in aperto con inserto qualitativo tra gli studenti di medicina e infermieristica della Università di Modena e Reggio Emilia. Il trial mira a valutare l’efficacia della presenza del paziente formatore nel contesto di un intervento didattico incentrato sul miglioramento dell’approccio alla persona con dolore. L’obiettivo del presente lavoro di tesi è l’analisi dei dati qualitativi ottenuti dalla conduzione dei due focus group che sono stati organizzati al termine dell’intervento formativo, rispettivamente per il gruppo di controllo e per il gruppo di intervento degli studenti di medicina. Metodi: I partecipanti ai focus group sono stati estratti in modo casuale da ciascuna lista di randomizzazione. L’analisi dei singoli focus group è stata condotta in team multidisciplinari seguendo la metodologia standard dell’analisi tematica secondo Braun & Clarke. I due focus group sono stati analizzati separatamente. Successivamente è stata condotta un’analisi comparativa trasversale ai due focus group per far emergere somiglianze, discordanze ed eventuali cambiamenti di significato (meaning shift) che, dopo essere stati accorpati in macro-temi, hanno dato forma e sostanza alla valutazione qualitativa del disegno di ricerca. Risultati: Gli studenti che hanno partecipato ai due focus group sono stati in totale 20. Dall’analisi comparativa sono emersi 3 macro-temi trasversali: limiti della gestione del paziente con dolore, ricerca di soluzioni pratiche per migliorare la gestione del paziente con dolore, percezioni legate alla didattica con il paziente formatore. Nelle categorie tematiche trasversali non sono stati rilevati cambiamenti di significato. Emerge 1 tema specifico nel gruppo d’intervento: riflessione sul ruolo del medico. Discussione: La proposta di un intervento formativo volto a migliorare l’approccio alla cura della persona con dolore ha agito come un fattore trigger e ha stimolato, trasversalmente nei due gruppi, diverse riflessioni tra gli studenti di medicina. È stato condiviso un ampio apprezzamento per la metodologia didattica laboratoriale. L’attività in piccoli gruppi è stata un approccio vincente che ha permesso agli studenti di analizzare i limiti del sistema formativo e di cura, e di proporre soluzioni con tratti innovativi. La peculiarità che ha reso l’esperienza del gruppo di intervento dissimile rispetto a quella del gruppo di controllo, emerge nel tema specifico riflessione sul ruolo del medico. I partecipanti del gruppo d’intervento hanno affermato la necessità di conoscere ed accettare i propri limiti di professionista, persona e delle cure in generale; con il desiderio, rispetto alla prospettiva futura, di saper mantenere il focus centrato sulla persona. Conclusione: L’esperienza in partnership con il paziente ha avuto un impatto diverso sul vissuto della formazione medica nel gruppo di intervento, dove è emerso come la dinamica relazionale con il paziente formatore, in quanto persona e non caso clinico, abbia stimolato aspetti più legati alla riflessività e alla definizione dell’identità professionale.
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