Riassunto analitico
Don Bosco sosteneva che “l’educazione è cosa di cuore”. Il presente lavoro prende in considerazione la figura dell’insegnante di sostegno e le relazioni che essa tende a instaurare con i bambini e i ragazzi proprio in un contesto dove si respirano i principi educativi salesiani. Con il suo “Sistema Preventivo” don Bosco mira a inserire i ragazzi, in particolar modo quelli più poveri e più abbandonati, nella società. Si tratta di uno stile educativo che fonda le sue radici su tre punti fondamentali: ragione, religione e amorevolezza. Intende puntare alla formazione integrale della persona volendo formare “onesti cittadini e buoni cristiani”. Questo stile educativo, che oggi sembra datato e lontano dal mondo reale, è invece ancora molto utilizzato e reso attuale attraverso innovazioni, approfondimenti, integrazioni alla luce delle moderne problematiche educative. Dal punto di vista legislativo, nel corso degli anni, si sono susseguite norme, leggi che hanno portato numerosi cambiamenti in materia di inclusione nella società. E’ in questo contesto che si fa strada la figura dell’insegnante di sostegno, che con una visione a 360° sulla classe, si inserisce nelle dinamiche relazionali dei bambini e dei giovani per conoscerli, guidarli, sostenerli valorizzando ciascuno come persona, mettendo in evidenza le capacità di ognuno e stimandoli nel loro intrinseco valore. L’insegnante di sostegno, come insegnante di classe, pone il suo sguardo sulle differenze che caratterizzano tutti gli alunni al fine di condurre alla consapevolezza che esistono diversi modi di relazionarsi e che l’accoglienza e l’accettazione di ciascuno di essi porta alla formazione di un gruppo inclusivo. Lo stile formativo di don Bosco rompe gli schemi della sfiducia nel rapporto educativo, poiché non può esistere educazione senza familiarità e confidenza. L’insegnante, in modo particolare l’insegnante di sostegno, che s’interessa e si pone come mediatore nei rapporti con i ragazzi, diventa un educatore che ama ciò che amano i suoi studenti e di conseguenza questi ameranno ciò che piace agli adulti di riferimento. Egli mira a prendersi cura dei suoi ragazzi al fine di prevenire. Prevenire, nel Sistema Preventivo, significa puntare sulle risorse interiori dei bambini e dei ragazzi accompagnandoli nell’esperienza quotidiana e cercando “la corda sensibile del cuore, facendola vibrare”. Il primo capitolo di questo percorso delinea un quadro storico-normativo che ha riguardato nel corso del tempo la figura dell’insegnante di sostegno. Sottolinea i valori che egli dovrebbe saper trasmettere alla classe e ai colleghi e presenta in modo generale le metodologie didattiche di cui può avvalersi per coinvolgere i bambini in situazione di disabilità e il resto della classe. Nel secondo capitolo si collega la figura dell’insegnante di sostegno allo stile educativo di don Bosco partendo dalle esperienze di vita del Santo per comprendere l’importanza di mettere al centro dell’attività educativa e didattica, il giovane. Si descrivono i punti cardine del Sistema Preventivo, visto non come un manuale d’istruzioni per l’uso ma come una guida nell’attenzione alla persona. Il terzo capitolo riporta un’esperienza significativa vissuta personalmente come insegnante di sostegno in una scuola salesiana. Ho avuto l’opportunità di seguire Martino nel suo percorso di crescita educativa e didattica mettendo in atto strategie inclusive e lasciandomi guidare dallo spirito di don Bosco per contribuire alla formazione della sua persona. Si affrontano temi quali l’accettazione, la relazione con i pari, la collaborazione e la condivisione attraverso un paio di progetti, pensati e organizzati dagli insegnanti, miranti l’inclusione.
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Abstract
Don Bosco affirmed that “education is a matter of the heart”.
The following dissertation analyses the role of the support teacher and his or her relationship with children and teenagers, in an environment where everyone can breathe Salesian educative values. With “Preventive System” don Bosco’s aim is to include teenagers in society, particularly the ones struggling due to poverty and neglect. This educative style is based on three main factors: reason, religion and care.
Don Bosco’s desire is to educate “upright citizens and good Christians” hence, his aim is an integral formation of the person.
Today this educative style seems outdated and distant from real world, but it is still widely used and made contemporary through innovation, in-depth studies and integrations considering the current educational issues. Over the years from a legislative point of view, several regulations and laws have followed which caused many changes concerning social inclusion. It is in this environment that the support teacher gains ground, with a well-rounded vision on the class and inserts himself or herself deep inside the children, the teenagers and the young people’s relationship dynamics the purpose is that of knowing, guiding and sustaining them, enhancing each one of them as a person , highlighting one’s potential and value young people’s intrinsic significance. The support teacher, as a teacher of the class, focuses on the differences that characterise every student to reach the awareness of the different ways of communicate, think and interact that exist and that reception and acceptance of each one of them, helps the development of an inclusive group.
In a Salesian environment the teacher, particularly the support teacher, who guides, cares and acts as a mediator in the young student’s relationships, becomes an educator who loves what students love and as a consequence they will love what adult people of trust like.
Don Bosco’s educative style breaks the pattern of disbelief in educational relationship, because no education without familiarity and trustfulness is possible. Through education takes care of students and the purpose is to prevent.
In Preventive System, prevent means focus on children and teenagers’ inner resources, supporting them in everyday life experiences and trying to “touch that responsive chord of the heart”.
Chapter one develops a historical and legal framework about the role of support teacher, especially with regard to placement, integration and inclusion. The focus is on the support teacher’s values which should be conveyed to the class and to the colleagues. This chapter also gives an overall presentation of the teaching methods to bring into play, aiming at guiding, including and building experiences for children in situations of disability and for the rest of the class.
Chapter two is a comparison between the support teacher and don Bosco’s educative style. Starting from the saint’s life experiences, the importance of making young people the heart of educative and teaching activity is clarified. In the chapter the most significant aspects of Preventive System are developed, not as a user manual, but as a guide always reminding to take care of the individual,
Chapter three is about my personal experience as a support teacher in a Salesian school. This educational path has developed both in primary and secondary education in a school continuity project perspective. I have had the chance to follow Martino in his educative and leaning growth path, carrying out inclusion strategies and letting don Bosco’s essence guide me to be a part of his personal development. The themes analysed are acceptance, peer relationships, cooperation and sharing through a few projects conceived and developed by teachers with the only purpose of reaching inclusion.
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