Riassunto analitico
Dato l’enorme numero di pazienti a cui viene diagnosticato il cancro prostatico e il ventaglio di strategie oggi disponibili per il suo trattamento, lo scopo del presente lavoro di tesi è quello di confrontare i risultati di un intervento di prostatectomia radicale robotica (RALP) eseguita in pazienti sottoposti ad iniziale strategia di AS con quelli di pazienti sottoposti a RALP immediata, in un centro chirurgico ad alto volume, dopo matched paired analysis. La sorveglianza attiva (AS) rappresenta un'opzione efficace per i pazienti con cancro alla prostata a basso rischio, infatti mira a tenere controllata la patologia neoplastica senza intervenire direttamente con intento curativo sul paziente. Questo approccio elimina nell’immediato le possibili complicanze che si possono sviluppare a seguito di un trattamento curativo, tuttavia, molti pazienti sono comunque costretti, per motivi legati alla progressione neoplastica (20-30%) o motivi legati a uno stato psicologico ansioso, a sottoporsi all’intervento chirurgico (30%). Ne deriva che i risultati oncologici e funzionali dei pazienti che ritardano l'intervento potrebbero essere diversi da quelli di chi si sottopone a una prostatectomia radicale immediata. I dati dello studio sono stati recuperati da un database gestito in modo prospettico e confrontati con quelli di un gruppo simile di pazienti che avevano eseguito RALP immediato. Da giugno 2013 ad aprile 2020, un totale di 11.000 pazienti sono stati sottoposti a RALP presso un centro di riferimento ad alto volume (Celebration, FL, USA). Fra questi, 181 pazienti erano stati inizialmente sottoposti ad AS. L’indicazione a tale strategia, la modalità e la frequenza di monitoraggio attivo era stata posta per lo pi in altri centri urologici. Il motivo dell’uscita dalla sorveglianza è stata la progressione di malattia nel 65% dei casi o la libera scelta individuale nel restante 35%, legata allo stato ansioso del paziente. Per ridurre i bias, 181 pazienti sottoposti a RALP dopo AS sono stati sottoposti a propensity score matching (PS) con 181 pazienti sottoposti a RALP come trattamento attivo iniziale (rapporto 1:1). Dai risultati emerge che la media del tempo sulla console operativa era maggiore per la procedura eseguita dopo sorveglianza e che il rischio di riscontrare un pattern di grado 4 e 5, di malattia non confinata all'organo (pT3), di estensione extracapsulare e di invasione linfovascolare maggiore nei pazienti sottoposti a RALP delayed, cos come il rischio di recidiva biochimica. Per ci che concerne gli esisti funzionali, il recupero della continenza e della potenza risultato simile nei due gruppi. Per quanto riguarda il pre-planning chirurgico, stata pianificata una strategia di risparmio nervoso bilaterale completo in un numero maggiore di pazienti sottoposti a RALP immediato. Un numero maggiore di pazienti sottoposti a intervento dopo AS (61%) stato sottoposto a dissezione nodale pelvica. In conclusione: in un centro terziario ad alto volume, i pazienti sottoposti inizialmente a sorveglianza attiva provenienti da diversi setting rappresentano un gruppo eterogeneo di pazienti. Ci comporta esiti variabili e meno prevedibili a seguito di un intervento chirurgico di prostatectomia radicale rispetto agli esiti osservabili in pazienti con malattia simile ma sottoposti a intervento chirurgico immediato. Lo stadio patologico e il grado sono apparentemente peggiori per le prostatectomie delayed e le strategie di pre-planning più aggressive potrebbero avere, in centri meno esperti, anche un possibile impatto sul risultato funzionale. L’aumentata BCR (HR 4) suggerisce un potenziale incremento dell’impatto terapeutico e del burden complessivo di cura nei pazienti sottoposti a RALP dopo un periodo di sorveglianza attiva iniziale, rispetto a pazienti simili sottoposti a intervento chirurgico immediato.
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