Riassunto analitico
Background Il neurinoma dell’acustico (NA), o più correttamente Schwannoma vestibolare, è un tumore benigno che origina dalle cellule di Schwann del nervo stato-acustico. Seppure questo tumore si caratterizzi per un comportamento biologico benigno, può determinare problematiche cliniche sia della sfera otorinolaringoiatrica sia di quella neurologica. Il NA accrescendosi all’interno del condotto uditivo interno (CUI) ed a livello dell’angolo ponto-cerebellare (APC) può comprimere strutture tronco-encefaliche nobili, alterando la circolazione liquorale all’interno della cisterna ponto-cerebellare e pre-pontina, e può compromettere irreversibilmente la funzionalità di diversi nervi cranici. Tra i n.c. coinvolti, possiamo trovare sia il trigemino il cui ganglio del Gasser è posto sopra ed anteriormente all’APC, sia il facciale. Quest’ultimo, che viaggia nel CUI insieme all’VIII n.c., potendo inoltre essere fortemente compresso dal NA o talvolta “infiltrato”, può rappresentare un serio problema per l’exeresi chirurgica del NA. La selezione della tecnica chirurgica dipende da molteplici fattori. Tra questi troviamo sia l’esperienza del chirurgo e del centro di riferimento, sia le caratteristiche cliniche del paziente con diagnosi di NA. Nei casi in cui si volesse tentare la preservazione dell’udito le tecniche predilette saranno la tecnica Retro-Sigmoidea e la tecnica con approccio alla Fossa Cranica Media. Di contro, in quei pazienti in cui è presente una perdita di udito già dal preoperatorio il chirurgo potrà optare per tecniche come la Trans-Labirintica oppure la Trans-Promontoriale. Quest’ultima, tecnica endoscopica-esclusiva, è indicata per neurinomi piccoli e del fondo del CUI. In tutte le tecniche menzionate è presente un rischio di manipolazione chirurgica del VII n.c.
Materiali e Metodi Il presente è uno studio retrospettivo la cui coorte è stata composta a partire dall’analisi delle cartelle cliniche dei pazienti operati di NA presso il centro di Otorinolaringoiatria del Policlinico di Modena nell’intervallo temporale tra il 1° gennaio 2010 e il 31 dicembre 2020. I criteri di inclusione comprendevano pazienti sottoposti ad intervento chirurgico per exeresi di NA; pazienti con documentazione completa inerente lo status dell'udito, del nervo facciale e della funzionalità vestibolare preoperatoria; pazienti seguiti nel post-operatorio durante il follow-up con indicazione dell'esito sul VII n.c. I criteri di esclusione comprendevano pazienti precedentemente trattati chirurgicamente in altra sede (o nella stessa); pazienti trattati con Gamma Knife; pazienti con documentazione preoperatoria incompleta; pazienti persi al follow-up.
Scopo del lavoro Le diverse tecniche chirurgiche oltre ad impattare sugli outcomes uditivi postoperatori, possono variabilmente impattare anche sugli outcomes del nervo facciale. I principali fattori prognostici della funzionalità postoperatoria del nervo facciale sono fattori intrinseci alle caratteristiche anatomiche e dimensionali del NA. Lo stato attuale dell’arte sul NA e sui principali fattori prognostici circa l’outcomes postoperatorio del facciale sono: dimensioni, localizzazione intracanalare e il grado di paralisi del nervo facciale nell'immediato post-operatorio. Dal momento in cui in letteratura non vi sono studi che correlano l’udito preoperatorio e l’eventuale sintomatologia vestibolare preoperatoria con la funzionalità postoperatoria del nervo facciale, obiettivo di questo studio è la ricerca di una possibile relazione tra la presenza di deficit uditivi e/o vestibolari preoperatori con l’insorgenza di gradi di paralisi postoperatoria del nervo facciale non autolimitanti e di gravità maggiore, rispetto pazienti che non presentano sintomatologia uditiva o vestibolare preoperatoria.
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