Abstract
Alla base di questo lavoro vi è lo studio sul Digital Storytelling e sull’uso che si può fare con esso da un punto di vista didattico, partendo dalla scuola dell’Infanzia, combinando pensiero scientifico, pensiero narrativo e multimedialità.
Possiamo dire, come tratto unificante, che gli elementi che distinguono il Digital Storytelling dalla banale pratica di unire insieme materiali multimediali per creare un video è la sua caratteristica di assumere una forma narrativa, personale, dalle forti connotazioni emotive e soprattutto il preciso intento di condividerlo con altri attraverso la Rete. Il Digital Storytelling non è soltanto un prodotto multimediale, ma soprattutto un processo che non termina con la sua realizzazione ma continua a vivere in un tessuto formato da attori sociali, artefatti tecnologici e culturali, con precisi fini e intenzionalità, il cui focus rimane quello di condividere significati in un contesto emozionale.
La tesi è di natura sperimentale (di ricerca) , articolata in quattro capitoli.
Il primo capitolo tratta prima in maniera generale e poi approfondita, da un punto di vista teorico, l’importanza del pensiero narrativo e pensiero scientifico unito alla multimedialità nella didattica.
In concomitanza con i due modi di pensare, viene approfondito anche l’aspetto della Multimedialità in didattica intesa non solo come un uso di strumenti multimediali, ma una nuova filosofia del sapere applicata alla scuola, che permette agli alunni di imparare in modo diverso. Permette di modificare la stessa organizzazione del sapere contribuendo a trasformare l’idea stessa della scuola. Nello specifico la didattica delle scienze in senso multimediale. La multimedialità, infatti, funge da “ponte” che riesce a collegare le teorie ingenue e le relative codificazioni linguistiche utilizzate dall’alunno e quelle tipiche dei modelli scientifici che, per definizione, hanno due caratteristiche importanti: l'organizzazione sistematica e la ricchezza di vocabolario. Successivamente è stato rivolo l’interesse sulla Media Education, Media Literacy e la figura del Media Educator. La Media Education inteso come processo di insegnamento e apprendimento centrato sui media.
Il secondo capitolo approfondisce nei vari paragrafi il Digital Storytelling partendo da un interesse nei confronti di cosa sia, come può essere utilizzato come strumento educativo a scuola, della modalità di progettazione di un Digital Storytelling in un contesto scolastico, in particolare nella scuola dell’infanzia, come bisogna scegliere il genere di storia adeguato alle nostre esigenze e come valutare un Digital Storytelling.
Il terzo capitolo va ad indagare tramite diverse documentazioni, come l’arte si sia sempre di più “tecnologicizzata” seguendo le orme di ciò che influenza e affascina di più l’uomo al giorno d’oggi. Anche il Digital Storytelling, essendo uno strumento basato sulla tecnologia, può essere considerato un valido linguaggio artistico ed espressivo, in cui tra le sue diverse peculiarità e sfaccettature valorizza l’arte da un punto di vista digitale, promuovendo un’educazione estetica.
Il quarto capitolo riporta un’esperienza di Digital Storytelling attuata personalmente in una scuola dell’infanzia. La realizzazione del progetto è stata resa possibile tramite una collaborazione e mediazione tra docenti, bambini e genitori. È stata creata una storia animata digitale sull’argomento di scienze: “La metamorfosi della farfalla” . L’esperienza svolta ha dimostrato come il Digital Storytelling sia stato uno strumento educativo efficace in grado di combinare pensiero narrativo, pensiero scientifico e arte tramite l’utilizzo di diversi supporti tecnologici.
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