Riassunto analitico
La fibrosi polmonare idiopatica è una patologia polmonare interstiziale fibrosante, cronica, progressiva ad eziologia ignota con mediana di sopravvivenza di 3 anni dal momento della diagnosi. La maggior parte dei pazienti affetti muore in seguito al peggioramento progressivo dell'insufficienza respiratoria, spesso precipitato da eventi acuti come le riacutizzazioni di malattia (AE-IPF). Secondo le linee guida, il trattamento delle AE-IPF comprende solamente l'uso di terapia di supporto e di terapia steroidea; tale raccomandazione è debole, basata su evidenza di bassa qualità e non prevede indicazioni in merito alla durata e ai dosaggi. Questo progetto di tesi si propone come obiettivo primario di indagare retrospettivamente la prevalenza di utilizzo di NIV e nHFO in pazienti con insufficienza respiratoria ipossiemica secondaria a AE-ILD. Nelle riacutizzazioni di interstiziopatie l’impiego di nHFO e NIV è rilevante compreso fra il 24 e il 28%. Generalmente i pazienti che all’ammissione presentano score di gravità e parametri all’emogas arteriosa più severi vengono trattati con nHFO e NIV. NIV e nHFO presentano analogie e differenze. Una caratteristica che li diversifia è la tolleranza: la NIV difficilmente viene tollerata. Una conseguenza della ridotta tolleranza risiede nella minore durata dei trattamenti con NIV. Il rapporto paO2/FiO2 migliora nei pazienti sottoposti a ossigeno ad alti flussi, al contrario la NIV non induce tal miglioramento. Sulla mortalità NIV e nHFO sono molto simili e non presentano percentuali statisticamente significative. In virtù di questa caratteristica potrebbe configurarsi un futuro ruolo palliativo più che curativo a queste due metodiche.
|