Riassunto analitico
Introduzione: Le complicanze perioperatorie sono un importante problema di salute pubblica e una causa evitabile di mortalità e comorbidità. Si stima che nel mondo un quarto dei pazienti che vengono sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore sviluppa poi delle complicanze. Queste riguardano prevalentemente i pazienti chirurgici complessi, che possono essere individuati a tre diversi livelli: preoperatorio, intraoperatorio e postoperatorio, mediante un’accurata valutazione e l’uso di scoring systems adeguati. È importante, per questi pazienti, ai fini di prevenire e/o trattare le complicanze, individuare uno strumento utile a determinare la necessità di un ricovero postoperatorio in terapia intensiva. Obiettivi: lo scopo di questo studio è quello di proporre il Surgical Risk Calculator, disponibile online e validato dall’American College of Surgeons, come strumento per stimare il rischio postoperatorio e decidere se il paziente potrebbe beneficiare del ricovero in ICU: è molto facile da utilizzare in quanto basta inserire l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto il paziente, scegliendolo tra quelli in elenco; si inseriscono 21 fattori di rischio del paziente facilmente desumibili dalla raccolta anamnestica, dagli esami pre-operatori e dalla cartellina anestesiologica; esiste anche un’opzione con cui il chirurgo può ‘aggiustare’ il rischio calcolato dal programma, sulla base di una sua personale valutazione. Materiali e metodi: il Surgical Risk Calculator è stato utilizzato per tutti i 151 pazienti post-chirurgici ricoverati nella ICU del Policlinico di Modena dal 1/07/2017 al 31/12/2017 e a 109 pazienti della Chirurgia Generale dal 1/07/2017 al 30/09/2017; dalla sua applicazione si ottiene una stima del rischio di “Serious Complications” (polmonite, trombosi, sepsi, insufficienza renale, infezione del sito chirurgico, eventi cardiaci avversi, necessità di reintubazione), di “Any Complications” (stroke, necessità di ventilazione per più di 48 ore), di ritorno in sala operatoria, di riammissione in ospedale e di morte. Per ciascun paziente è stata analizzata l’affidabilità dello score in relazione all’effettivo sviluppo delle singole complicanze con una valutazione degli outcomes a 30 giorni dall’intervento o fino alla dimissione dall’ospedale. Per ciascuna complicanza è stato determinato un cut off (ottenuto dalla differenza tra la mediana e il primo quartile) per stabilire quando considerare i pazienti ad alto rischio e meritevoli di ricovero in ICU; abbiamo valutato quanti pazienti con score maggiore del cut off hanno sviluppato le complicanze considerate sia per coloro che sono stati ricoverati in ICU che per quelli che sono tornati in reparto subito dopo l’intervento e, mediante il test χ2, è stata valutata la significatività dello score nell’individuare i pazienti a rischio. Risultati: dall’analisi dei dati dei pazienti ricoverati in ICU è emerso il possibile valore predittivo del Surgical Risk Calculator per quanto riguarda le “Serious Complications” (con cut-off di rischio del 7,5% e P=0,05), le complicanze cardiache (con cut-off di 0,6% e P<0,05) e le complicanze renali (cut-off di 0,5% e P<0,05). Per quanto riguarda i pazienti ricoverati nel reparto di chirurgia, sono risultati significativi i dati relativi alle Serious Complications (con cut-off del 2% e P<0,05) e alle complicanze cardiache (con cut-off dello 0,1% e P<0,05). Dall’analisi dell’unione delle due popolazioni è emersa una significatività (P<0,05) per tutti i tipi di complicanza. Conclusione: Il surgical Risk calculator potrebbe essere uno strumento da proporre ai chirurghi: per valutare il rischio delle varie complicanze post-operatorie; agli anestesisti: per decidere se il paziente potrebbe beneficiare di un eventuale ricovero in terapia intensiva; ai medici di reparto o della ICU: per tenere presente quelle che sono le complicanze per le quali il paziente andrebbe monitorato
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