Riassunto analitico
INTRODUZIONE L’Endometriosi è definita come la presenza di tessuto endometriale in sede ectopica con ciclica risposta allo stimolo ormonale. Come conseguenza si osserva una reazione locale infiammatoria e fibrosa con alterazione della normale anatomia pelvica e dolore pelvico cronico.
SCOPO L’obiettivo della tesi è valutare il contributo della RM nello studio dell’Endometriosi pelvica, in particolare a confronto con l’ecografia ginecologica e, utilizzando come gold standard quando possibile, con il dato chirurgico nelle pazienti sottoposte ad intervento.
MATERIALI E METODI Sono state arruolate in questo studio 209 pazienti. Valutate all’ Ambulatorio Endometriosi dell’U.O. Ginecologia e Ostetricia del Nuovo Ospedale Civile di Sassuolo o dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria-Policlinico di Modena. E’ stata raccolta un anamnesi specifica ed è stata effettuata un’ecografia ginecologica. Le ecografie sono state classificate in negative e positive. Per quelle positive si distinguono le localizzazioni annessiali e gli impianti endometriosici profondi. Nel caso di esito positivo o negativo ma con clinica fortemente suggestiva, le pazienti sono sottoposte a risonanza magnetica con campo 1.5T con bobina di superfice phased-array, con studio nei tre piani spaziali con sequenze T2W TSE, T1W TSE HR, T2W SPAIR e T1WFFE (THRIVE). L’esame RM è stato classificato in negativo e positivo. In quelli positive si distinguono le localizzazioni annessiali e gli impianti endometriosici profondi. Nel caso in cui la sintomatologia non venga controllata, è stata eseguita una laparoscopia diagnostico-operativa con successiva conferma istologica dei campioni prelevati.
RISULTATI L’ecografia ha evidenziato: 53 pazienti con localizzazione annessiale, 76 pazienti con localizzazione profonda, 35 pazienti con un quadro misto e 45 pazienti negative. Le diagnosi di localizzazione profonda sono state 111, di cui 5 esclusivamente del comparto anteriore, 102 esclusivamente del comparto posteriore e 4 con coinvolgimento di entrambi i comparti. La RM ha evidenziato: 46 pazienti con localizzazione annessiale, 51 pazienti con localizzazione profonda, 73 pazienti con un quadro misto e 39 pazienti negative. Le diagnosi di localizzazione profonda sono state 123, di cui 5 esclusivamente del comparto anteriore, 108 esclusivamente del comparto posteriore e 10 con coinvolgimento di entrambi i comparti.
DISCUSSIONE Per quanto riguarda le localizzazioni annessiali, la risonanza magnetica ha riscontrato la presenza di 119 endometriomi ovarici contro gli 88 dell’esame ecografico. Gli esami concordano in 77 pazienti sulla presenza della malattia e la escludono in 79 pazienti. In 53 casi i due esami sono discordanti: in 11 pazienti l’ecografia era positiva e la risonanza negativa e in 42 pazienti l’ecografia era negativa e la risonanza positiva. La risonanza magnetica risulta essere più sensibile e più specifica rispetto la metodica ecografica riuscendo a distinguere in modo corretto le cisti dagli endometriomi. Le localizzazioni profonde diagnosticate dalla risonanza magnetica sono 123 mentre l’ecografia ne segnalava 111. Gli esami concordano in 83 pazienti sulla presenza della malattia e la escludono in 58 pazienti. In 68 casi i due esami sono discordanti: in 28 pazienti l’ecografia era positiva e la risonanza negativa e in 40 pazienti l’ecografia era negativa e la risonanza positiva.
CONCLUSIONE La risonanza magnetica si è dimostrata una metodica accurata nel confermare la diagnosti di malattia endometriosica. Nelle localizzazioni annessiali risulta di fondamentale importanza per la differenziazione dalle cisti e nell’individuare lesioni di ridotta entità. Nelle localizzazione profonde la risonanza magnetica si conferma metodica di indagine molto accurata, fatta eccezione per alcune localizzazioni a carico del setto retto-vaginale e del retto sigma.
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