Riassunto analitico
Le infezioni delle vie urinarie (IVU) successive al trapianto di rene rappresentano una delle più frequenti complicanze e costituiscono il 40-50% di tutte le complicanze infettive. Diversi studi hanno dimostrato che lo sviluppo di tali infezioni, in particolare in caso di pielonefriti acute, possa impattare negativamente sull’organo trapiantato fino a portare alla riduzione della funzionalità o alla perdita dell’organo trapiantato entro un anno dal trapianto; al contrario, le infezioni delle basse vie urinarie non alterano la funzione dell’organo. I fattori di rischio per lo sviluppo di IVU nei pazienti trapiantati di rene, in particolare nel primo mese dopo il trapianto, sono diversi come: età, sesso femminile, terapia immunosoppressiva, diabete mellito, organo proveniente da cadavere, concomitante infezione fungina o da CMV, lunga durata della cateterizzazione vescicale post-trapianto, nuovo intervento chirurgico, nefrostomia, presenza di stent a doppio J ed emodialisi post-trapianto. I patogeni più comuni che causano IVU sono batteri Gram negativi (oltre il 70% dei casi di IVU), in particolare: Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa; anche Gram positivi quali Enterococchi e Stafilococchi coagulasi negativi possono avere un ruolo come agente eziologico. Tra le specie fungine l’agente eziologico di IVU più comune è la Candida, spesso asintomatica ma in grado di causare infezioni ascendenti, candidemia e ostruzioni delle vie urinarie a livello della giunzione vescico-ureterale. Di grande interesse attualmente è il riscontro di germi multiresistenti che comportano una maggior difficoltà da parte del clinico nel trattare queste infezioni nonché un aumento della mortalità.
L’aumento globale della diffusione dei germi multiresistenti pone quindi particolare attenzione sull’applicazione di misure di antimicrobial stewardship, in particolare per le categorie suscettibili di pazienti come quella dei trapiantati di organo solido. La corretta applicazione dell’antimicrobial stewardship consente infatti di: limitare l’uso scorretto degli antibiotici, correggere la posologia per ottenere le giuste concentrazioni di farmaco in relazione alla funzione renale ed epatica, correggere la durata della terapia antibiotica limitando l’over-treatment, scegliere la corretta terapia antibiotica empirica e quindi di scegliere successivamente la terapia adatta sulla base degli isolati microbiologici. Tutte queste misure permettono infatti di ridurre l’incidenza e la prevalenza di microrganismi multiresistenti e di ottimizzare le risorse disponibili sia in termini economici sia in termini di molecole disponibili per il trattamento.
Obiettivo: L’obiettivo dello studio è quello di valutare l’epidemiologia delle IVU nei pazienti sottoposti a trapianto di rene negli ultimi anni in modo da disegnare un programma di antimicrobial stewardship ad hoc per questi pazienti.
Materiali e metodi: Studio osservazionale, retrospettivo, monocentrico in cui verranno inclusi tutti i pazienti sottoposti a trapianto renale seguiti dall’unità operativa di Nefrologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena tra il 2010 e il 2015. Di questi pazienti verrà valutata l’incidenza sia di batteriuria asintomatica che di vere e proprie infezioni delle vie urinarie e verrà valutata l’epidemiologia di tali infezioni, con particolare focus su quelle causate da batteri mutiresistenti. I dati microbiologici relativi a tali pazienti verranno raccolti grazie alla collaborazione con il Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena.
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Abstract
Urinary tract infections (UTIs) following kidney transplantation are one of the most frequent complications and account for 40-50% of all infectious complications.
Several studies have shown that the development of these infections, especially in the case of acute pyelonephritis, may adversely affect the transplanted organ and determine a reduction in the function or graft failure within one year of transplantation; in contrast, low urinary tract infections do not alter the function of the organ.
Risk factors for UTIs development in kidney transplant recipients, particularly in the first month after transplantation, are different such as: age, female sex, immunosuppressive therapy, diabetes mellitus, organ from the corpse, concomitant fungal infection or CMV , Long-term post-transplant bladder catheterization, new surgery, nephrostomy, double J stent and post-transplant hemodialysis.
The most common pathogens that cause UTI are Gram negative bacteria (over 70% of UTI cases), in particular: Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa; Gram positive as enterococci and negative coagulase staphylococci may also play a role as an etiologic agent.
Among fungal species, the most common etiologic agent of UTI is Candida, often asymptomatic but capable of causing ascites, candidosis and urinary tract obstruction at the bladder-urethral junction. Of great interest now is the finding of multi-resistant germs that involve a greater difficulty for the clinician in treating these infections as well as an increase in mortality.
The global increase in the spread of multi-resistant pathogens underlines the importance of the application of antimicrobial stewardship measures, particularly for susceptible categories of patients such as solid organ transplant recipients. The correct application of antimicrobial stewardship allows for: limiting misuse of antibiotics, correcting dosage to obtain the right drug concentrations in relation to renal and hepatic function, correcting the duration of antibiotic therapy by limiting over-treatment, choose the correct empirical antibiotic therapy and then choose the appropriate therapy based on the microbiological isolates. All of these measures allow to reduce the incidence and prevalence of multiresistant microorganisms and to optimize the available resources both in terms of economic and in terms of molecules available for treatment.
Objective: The aim of the study is to evaluate the epidemiology of UTIs in patients undergoing kidney transplantation in recent years so as to design an antimicrobial stewardship program for these patients.
Materials and methods: An observational, retrospective, monocentric study study will include all patients undergoing renal transplant followed by the Operational Unit of Nephrology of the Hospital-University Clinical Hospital in Modena between 2010 and 2015. In these patients the incidence of both asymptomatic bacteriuria and real urinary tract infections will be assessed and the epidemiology of these infections will be evaluated, with particular focus on those caused by multi drug-resistant pathogens. Microbiological data about these patients will be collected through collaboration with the Microbiology and Virology Laboratory of the Hospital-University Hospital of Modena.
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