Riassunto analitico
INTRODUZIONE I percorsi di inserimento lavorativo rappresentano uno dei tre assi fondamentali (insieme ai percorsi abitativi e risocializzanti) dei progetti orientati alla recovery, rivolti a pazienti con disturbi mentali. Vi è una sostanziale carenza di studi osservazionali riguardanti sia i metodi comunemente impiegati in Italia, sia l’esito di tali percorsi di inserimento lavorativo diretti a pazienti in carico ai servizi territoriali di salute mentale.
OBIETTIVO Individuare variabili cliniche e socio-demografiche associate significativamente all’esito dei percorsi lavorativi, che possano avere un potenziale valore di predittività in merito agli stessi.
METODI Nel presente studio retrospettivo sono stati arruolati tutti i pazienti in carico al Centro di Salute Mentale di Castelfranco Emilia (Modena) che hanno intrapreso un percorso di inserimento lavorativo negli anni tra il 2003 e il 2016. I casi comprendono tutti i pazienti che hanno concluso con successo (assunzione) il programma, mentre i controlli includono i pazienti che hanno interrotto il percorso. Per ogni paziente sono state raccolte variabili cliniche (diagnosi, durata della presa in carico, precedente partecipazione a programmi di inserimento lavorativo, loro durata) e socio-demografiche (sesso, età, nazionalità, scolarità, presenza di una relazione affettiva stabile).
RISULTATI Tra le variabili considerate, due sono state associate significativamente ad un esito positivo: il tipo di programma riabilitativo proposto e la durata del percorso intrapreso. Percorsi di inserimento lavorativo meno protetti e più competitivi si concludono maggiormente con successo (assunzione), mentre programmi più duraturi nel tempo aumentano la probabilità di interruzione prematura del percorso in atto.
CONCLUSIONE Una maggiore comprensione dei fattori associati ad un esito positivo o negativo dei percorsi di inserimento lavorativo potrebbe favorire un’ottimizzazione degli stessi, a fronte dell’esiguità delle risorse disponibili. Proporre in prima linea percorsi di inserimento lavorativo meno protetti, incrementando la personalizzazione degli interventi, potrebbe aumentare l’occupazione e l’assunzione dei pazienti.
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Abstract
INTRODUCTION
Vocational rehabilitation stands as one of the three cornerstones of recovery-oriented programs designed for psychiatric patients, in conjunction with housing intervention and interventions for social inclusion. There is a substantial lack of observational studies regarding the most used procedures in Italy, particularly coming to the outcomes of these programs.
AIM
To identify clinical and socio-demographic variables associated with positive outcomes of a vocational rehabilitation programme.
METHODS
Retrospective study. All patients under the care of the Community Mental Health Center of Castelfranco Emilia (Province of Modena, Italy) and included in a vocational rehabilitation programme in years 2003-2016 were enrolled. Cases were patients who successfully ended their programme as employed, while controls were patients who dropped out during the programme. For each patient clinical (diagnosis, duration of mental health care, duration of illness, previous participation to vocational programmes or apprenticeship, their duration) and socio-demographic (age, sex, nationality, marital status, education, presence of a stable relationship) variables were collected.
RESULTS
Only two variables were associated with a positive outcome: the type of rehabilitation programme,pointing out that direct hiring modalities were associated with a positive outcome more than traditional vocational programme, and duration of the programme with respect to the median of 6 months, pointing out that the longer the duration, the worse the outcome.
CONCLUSIONS
Improvements of vocational rehabilitation programs need by a better understanding of the factors associated with a positive or negative outcome, considering the paucity of available resources. Turning from traditional, more protective, rehabilitation programs, to more competitive ones, with increased tailoring of the interventions, may improve employment status.
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