Riassunto analitico
La recente versione 2.0 del Prostate Imaging Reporting and Data System (PI-RADS 2.0), nell’ambito del protocollo convenzionale di risonanza magnetica multiparametrica (mpMRI) [imaging morfologico nelle sequenze T2W, sequenze pesate in diffusione (DWI) e in perfusione (DCE)], attribuisce alla DCE un ruolo relativo e considera sequenze dominanti la DWI per il riconoscimento di lesioni nella zona periferica (ZP) e la T2W per le lesioni in zona transazionale (ZT) e in zona centrale (ZC). Recentemente è stata proposta la risonanza magnetica biparametrica (bpmri) (imaging morfologico nelle sequenze T2W, sequenze DWI), senza bobina endorettale, come valida alternativa alla mpMRI nell’identificazione e nella localizzazione del carcinoma della prostata (CaP), con un impatto significativo nel management e con costi e tempi di esecuzione ridotti. La bpMRI è realizzabile con apparecchiature RM a 1,5 e 3T a 16 canali senza bobina endorettale. Le sue indicazioni sono: • Pazienti naive (no biopsie) con elevato sospetto clinico per CaP (persistente incremento del PSA, EDAR sospetto, familiarità per CaP). • Pazienti con pregressa/e biopsia/e negative per CaP, ma a rischio persistentemente elevato per CaP (PSA persistentemente elevato e/o in progressivo incremento, diagnosi di HGPIN/ASAP alla precedente biopsia, esplorazione digitoanorettale sospetta). • Sorveglianza attiva. • Stadiazione preoperatoria nei pazienti con sospetta estensione extracapsulare di malattia. • Re-staging post-trattamento (chirurgia e radioterapia) nei pazienti con recidiva biochimica di malattia.
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