Riassunto analitico
La tesi riporta il lavoro svolto nell'applicazione pratica dei concetti della "Lean production" in una realtà aziendale locale ubicata in provincia di Reggio Emilia. L’elaborato tratta in particolar modo la gestione dell’assemblaggio di frigoriferi utilizzati nella ristorazione professionale.
Gli obiettivi della tesi sono:
-individuare e quantificare le azioni non a valore aggiunto che caratterizzano la produzione -proporre delle alternative realizzabili.
La tesi si divide in due parti:
-nella prima vengono richiamati i principi alla base della produzione lean, l'evoluzione moderna che questi concetti hanno trovato nella metodologia "Sei Sigma" e quelle che sono le problematiche tipiche che caratterizzano la produzione della PMI italiana. -nella seconda parte viene riportato nel dettaglio il percorso fatto durante l'attività di tirocinio universitario, all'interno di un'azienda locale, che ha permesso la raccolta e l'elaborazione dei dati alla base del lavoro di tesi.
In particolare, una volta compreso il funzionamento della produzione, è stata individuata una famiglia rappresentativa sulla quale è stata effettuata, mediante l'utilizzo di un cronometro, la raccolta dei tempi di tutte le fasi di assemblaggio che portano alla realizzazione di un modello finito. La scelta è ricaduta su una famiglia, per comodità chiamata Prisma400, caratterizzata da:
-produzione elevata in un anno -appartenenza a una delle macrofamiglie principali -attraversamento di un numero significativo di fasi produttive
e individuata sulla base di due criteri in particolare: -avere le stesse operazioni di assemblaggio -occupare la medesima posizione dei componenti nei magazzini bordo linea.
In una prima rilevazione dati è stato seguito l’intero ciclo di assemblaggio che porta alla realizzazione di un modello appartenente alla famiglia scelta.
Questo tipo di approccio ha consentito di attribuire, a ogni singola attività eseguita in fase di assemblaggio, quale fosse il tempo necessario per compierla distinguendo tra azioni che sono considerate a valore aggiunto e quelle che non lo sono.
L'analisi dei tempi rilevati e il confronto con gli operatori impiegati nell'assemblaggio delle macchine ha permesso di definire quali sono gli sprechi principali relativamente alle azioni di montaggio, di poterli quantificare e di proporre soluzioni alternative che permetterebbero di ridurre e, in certi casi, eliminare completamente ogni attività non a valore aggiunto:
-Gestione della produzione: - eliminazione azioni di registrazioni attività - modifica del layout aziendale
-Magazzini a bordo linea: ristrutturazione del magazzino a bordo linea
-Tempi morti: rivedere le postazioni
-Strumentazione incompleta: acquisto strumentazione necessaria
-Intercambiabilità: standardizzazione
Una seconda raccolta dati si è concentrata sulla fase produttiva più critica della famiglia Prisma400: linea vetro. Si sono compiute più rilevazioni in diverse condizioni per individuare:
-il numero ideale di macchine da assegnare a ciascun operatore: 3 -quanto l’esperienza dell’operatore influenzi la durata delle azioni a valore aggiunto -il tempo speso in azioni riducibili: spostamento, prelievo, preparazione e verifica.
La quantificazione del peso degli sprechi, consentita dalla raccolta dei tempi di produzione, ha permesso di stimare quale sia il beneficio, in termini di riduzione della durata dell'assemblaggio, che le soluzioni alternative, quale kit di montaggio, potrebbero portare.
Conclusioni:
L’aspetto più rilevante di tutto il lavoro è che le riflessioni, a cui si è pervenuti dopo un’accurata raccolta dati, sono in parte estendibili all'intera produzione aziendale. Questo consentirebbe alla ditta stessa di prendere atto delle proprie criticità e attuare soluzioni mirate a ottimizzare i tempi di produzione sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
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