Riassunto analitico
Introduzione Il delirium postoperatorio è un disordine acuto dell’attenzione e dello stato di coscienza che altera la capacità cognitiva: ha rapida insorgenza e andamento temporale fluttuante. È stato studiato soprattutto in ambito ortopedico e cardiochirurgico, con incidenza fino al 50%. Negli anziani i principali fattori di rischio identificati in ambito chirurgico sono rappresentati dal deterioramento cognitivo, da alterazioni funzionali, deficit visivi e uditivi, etilismo, ipossia cerebrale peri-chirurgica, ipotensione, aumento del cortisolo per stress chirurgico, uso di farmaci narcotici, dolore post-chirurgico, alterazioni idro-elettrolitiche (sodio, potassio e calcio). È associato ad outcomes clinici negativi. Obiettivo della ricerca Endpoint primario: misurare l’incidenza di delirium postoperatorio negli anziani sottoposti a chirurgia in regime di Day Surgery. Endpoint secondario: analizzare le correlazioni di tale quadro clinico con le tecniche anestesiologiche, i farmaci somministrati e l’ospedalizzazione. Materiali e metodi Studio osservazionale prospettico. Sono stati inclusi tutti i soggetti sottoposti a chirurgia dermatologica in regime di Day Surgery con età maggiore di 75 anni, vigili e collaboranti, assenza di deficit cognitivi. Sono stati raccolti dati demografici, storia clinica, terapia farmacologica, informazioni relative all’intervento chirurgico e sulla degenza. Valutazione con il metodo CAM e rilevazione dei parametri vitali nel pre (T0), nel post-operatorio (T1) e alla dimissione (T2). Risultati Sono stati arruolati 80 pazienti, in prevalenza maschi, con un’età media di 83 anni, sottoposti soprattutto a interventi chirurgici in anestesia locale. FC, PAS, PAD e SpO2 non hanno subito variazioni statisticamente significative. L’incidenza di delirium è stata dell’1.25%. Non sono emerse associazioni statisticamente significative con le tecniche anestesiologiche e con i diversi fattori studiati. Solo l’ipoacusia e l’uso di farmaci antinfiammatori steroidei in cronico hanno mostrato una tendenza verso la significatività con p value = 0.06. Tra i fattori studiati, solo l’ipoacusia ha mostrato una significatività statistica con il CAM tra T0 e T2 con p value di 0,002. L’età del soggetto colpito è significativamente superiore alla media del campione studiato. Nel paziente affetto il valore ematico delle pseudocolinesterasi diverge significativamente dal dato medio anche qualora corretto per altezza, peso, BMI ed età. È emersa una correlazione statisticamente significativa tra il valore ematico preoperatorio delle pseudocolinesterasi e la PAS, PAD e PAM.
Conclusioni Le possibili motivazioni della minore incidenza rilevata, rispetto ad altri interventi, sono: interventi di chirurgia minore e in elezione, breve degenza e presenza di interventi multifattoriali non farmacologici. Questo risultato concorda con lo studio di Raats JW et al., nel quale viene dimostrato che l’età avanzata è un importante fattore predisponente. Diversi studi hanno evidenziato l’esistenza di una associazione statisticamente significativa tra deficit uditivo ed insorgenza di delirium. L’uso cronico di farmaci steroidei costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo di questo fenomeno. Uchida M et al. hanno dimostrato che i pazienti con diagnosi di tumore, come nel caso osservato in questo studio, hanno un maggior rischio di sviluppare un episodio di delirium postoperatorio. Cerejeira et al hanno rilevato una riduzione significativa delle pseudocolinesterasi nei colpiti da delirium postoperatorio. L’associazione tra pseudocolinesterasi e PAM è meritevole di ulteriori approfondimenti. Per l’anziano sono da preferire, qualora possibile, interventi chirurgici in regime di Day Surgery, per ridurre, se non addirittura annullare, il rischio di delirium.
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