Riassunto analitico
Partendo dall’elenco di quelle che sono le diete maggiormente adottate tra le popolazioni mondiali, si è analizzata in particolar modo la dieta mediterranea. Considerata, grazie a vari studi, la dieta maggiormente equilibrata e in grado di agire in maniera preventiva sulle malattie maggiormente diffuse nel ventunesimo secolo nei paesi industrializzati, è risultato opportuno approfondire due alimenti in maniera specifica: la carne, di cui si è abbondantemente discusso negli ultimi anni circa gli effetti cancerogeni, e il pesce, già ben noto alimento di carattere essenziale, le cui proprietà ne suggerirebbero un’assunzione settimanale superiore rispetto alla carne. Inizialmente, un breve sipario doveroso per avviare alla conoscenza dei vari tipi di carne esistenti e alcune definizioni per meglio comprendere l’argomento trattato. Maggiore spazio è stato dato alle cosiddette sostanze bioattive della carne, ossia a quei componenti che vanno ad agire a livello biologico interagendo con determinati recettori organici ed interferendo con taluni metabolismi cellulari che portano inevitabilmente ad una risposta cellulare di vario tipo. Sono state analizzati soprattutto composti antiossidanti (es. Coenzima Q10, Glutatione), composti lipidici (es. Acido fitanico, CLA, …), composti azotati non proteici (es. Creatina, Carnosina, L-Carnitina, Anserina, …) e composti inorganici (es. Zinco, Selenio, …). Segue la parte dedicata al pesce con informazioni provenienti dal Ministero della Salute italiano e dall’EFSA (l’autorità europea per la sicurezza alimentare) con una particolare considerazione sui PUFA, molto presenti nei prodotti della pesca e responsabili di molteplici effetti benefici attribuiti all’alimento in questione. La revisione dettagliata delle evidenze scientifiche riportate ha condotto ad una conclusione alquanto positiva che indubbiamente esclude l’idea di eliminare completamente dalla dieta alimenti di origine animale (cosa molto diffusa soprattutto in diete strettamente vegetariane o vegane). È tuttavia necessario sempre adottare una politica di equilibrio e moderazione in termini di bilanciare l’assunzione di carne a circa 2, massimo 3 volte a settimana con porzioni di 60-70 g ciascuno e aumentare l’assunzione di pesce a 2-3 o 3-4 volte a settimana preferendo pesci di piccola taglia, molluschi e frutti di mare rispetto a pesci di grossa taglia.
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