Riassunto analitico
Con legge n.186/2014, entrata in vigore il 1 gennaio 2015,è stata introdotta la voluntary disclosure per favorire il rientro dei capitali dall’estero e combattere l’evasione fiscale. La collaborazione volontaria consente al contribuente di riparare alle infedeltà dichiarative passate sia relative ai capitali non dichiarati al fisco e detenuti all'estero che alle imposte nazionali non versate,si parla infatti di disclosure internazionale e nazionale. La regolarizzazione della propria posizione è un punto di partenza per il contribuente al fine di creare una compliance futura con il fisco italiano. Nella parte iniziale della tesi sarà analizzato questo istituto a livello di soggetti coinvolti, di beni oggetto della procedura e di fasi e termini. Un punto di forza della disclosure sono le premialità, trattate nel secondo capitolo, infatti l'adesione alla procedura prevede il pagamento totale di imposte e interessi ma consente di ottenere abbattimenti nel pagamento delle sanzioni e coperture penali per molti reati connessi a condotte tributarie. Successivamente siccome l'inserimento di questa disciplina è stato effettuato al fine di adeguarsi alle linee guida Ocse in materia di lotta all'evasione fiscale internazionale e agli accordi bilaterali di scambio di informazioni tra i quali quello molto discusso con la Svizzera, si approfondirà questo tema. Per concludere sarà confrontata la collaborazione volontaria con lo scudo fiscale, istituto che ha preceduto la disclosure, e con il ravvedimento operoso lungo che invece è contemporaneo alla stessa. La finalità di questo elaborato è di esaminare questa nuova fattispecie, di identificarne le criticità e di comprendere se potrà avere successo nel ridurre il numero di evasori.
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