Riassunto analitico
L’arterite a cellule giganti (GCA) è una patologia autoimmune che colpisce prevalentemente i soggetti di sesso femminile di età pari o superiore ai 50 anni con diffusione soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, anche se l'incidenza varia in base alla provenienza etnica. La vasculite può essere localizzata, multifocale o diffusa e tende a colpire arterie contenenti tessuto elastico, soprattutto le arterie temporali e altre arterie del sistema carotideo. La sintomatologia è varia, in quanto si possono presentare sia sintomi tipici che atipici. Il sintomo più frequente è una cefalea pulsante, a volte grave, in sede temporale, occipitale, frontale o diffusa. I disturbi visivi sono frequenti e comprendono diplopia, scotomi, ptosi, offuscamento della vista e, in alcuni casi, si può arrivare alla perdita della vista. I pazienti possono anche presentare sintomi sistemici quali febbre, generalmente bassa, stanchezza, malessere e perdita di peso. Diversi fattori scatenanti, come ad esempio, infezioni virali o batteriche, possono attivare la cascata immuno-infiammatoria caratteristica della patologia, in soggetti con predisposizione genetica. I metodi diagnostici per la determinazione della GCA devono essere tempestivi ed efficaci. Rientrano in queste metodiche: la biopsia dell’arteria temporale, l’ecografia arteriosa, la ricerca di specifici biomarcatori, la tomografia a emissione di positroni, l’angiografia con risonanza magnetica e la tomografia computerizzata (TC). In base alle linee guida dell’American College of Rheumatology (ACR) del 2021, i glucocorticoidi rappresentano i farmaci di prima scelta per il trattamento della GCA, tuttavia l'uso a lungo termine può avere notevoli effetti avversi. Il metotrexato e gli inibitori dell’IL-6, come il tocilizumab, risultano essere efficaci nell'approccio terapeutico, in quanto sono in grado di ridurre la comparsa di recidive a differenza della monoterapia a base di soli glucocorticoidi, ma anch’essi non sono privi di effetti collaterali. Di conseguenza, terapie alternative sono in corso di studio, in particolare molecole che agiscono su vie differenti quali l’inibizione delle interleuchine IL-1, IL-17 e dei loro recettori, l’inibizione di TNF-α, l’inibizione delle cellule B o dei linfociti T, di GM-CSF, oppure hanno come target le pathways JAK-STAT. Queste nuove ricerche sono volte a migliorare gli approcci terapeutici futuri, consentendo la riduzione del numero di recidive, migliorando le condizioni di salute dei pazienti, minimizzando gli effetti collaterali e permetteranno di avere più alternative farmacologiche per il trattamento della GCA.
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