Riassunto analitico
Con la seguente tesi di laurea, dal titolo La pedagogia come pratica di libertà: promuovere la trasgressione per una prassi impoderante e appassionata, si è inteso analizzare il possibile contributo reso dalla pedagogia impegnata di bell hooks alle teorie e alle pratiche educative contemporanee. Ritenendo che le attuali trasformazioni socioculturali e la pluriversità del reale necessitino di una prospettiva intersezionale e di prassi pedagogiche volte allo sviluppo di un pensiero critico. In quest’ottica, si è ritenuto utile porre l’accento sull’esperienza delle scuole e dei nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia, modellati sulla base del Reggio Emilia Approach, quale esempio virtuoso di prassi educativa, secondo le prospettive pedagogiche prese in esame. Nel primo capitolo di questa tesi viene presentata un’analisi del contesto e di quelle che sono ritenute le principali emergenze educative. In particolare, si fa riferimento a una società multiculturale e alla necessità di decostruire prospettive etnocentriche e discriminatorie nei contesti educativi. Successivamente viene indagata la dimensione della cultura patriarcale e degli stereotipi di genere, analizzandone le possibili ricadute in ambito educativo. Segue una riflessione in merito alla pluralità caratteristica del contesto educativo e socioculturale contemporaneo, ritenendo opportuno un approccio di tipo intersezionale, volto all’accoglienza della diversità e alla convivenza democratica fra differenti soggettività. Un ulteriore accento è posto sull’importanza di percorsi educativi che favoriscano lo sviluppo di un pensiero critico, in direzione di una rivoluzione democratica dei valori e di una critica ai sistemi di oppressione moderni. Il secondo capitolo dell’elaborato presenta il quadro normativo di riferimento in merito al contesto educativo nazionale e, più specificatamente, a quello delle scuole e i nidi d’infanzia del comune di Reggio Emilia. Nel terzo capitolo vengono indagati e approfonditi i riferimenti teorici alla base del lavoro svolto, concentrandosi, in particolare, sui contributi offerti da bell hooks, in associazione alle prospettive pedagogiche di altre autrici e autori, come Paulo Freire. Si riflette sull’enorme potenziale liberatorio posseduto dall’apprendimento, il quale si esprime attraverso l’entusiasmo e il piacere per la scoperta, grazie allo sforzo condiviso di insegnanti e studenti nel lavoro di costruzione e ricostruzione del sapere. Si fa riferimento all’idea di comunità di apprendimento, basata su principi democratici ed inclusivi, che incoraggi una partecipazione libera e critica di alunne e alunni. Viene, infine, indagata l’idea di una pedagogia della resistenza e della trasgressione, la quale si esprime attraverso pratiche educative utili a mettere in discussione pregiudizi e sistemi di dominio. Il quarto capitolo presenta una sintetica panoramica del Reggio Emilia Approach, dei suoi presupposti fondamentali e delle motivazioni alla base della sua integrazione in questa analisi. Con il quinto capitolo si intende approfondire alcuni aspetti del Reggio Emilia Approach, ritenuti coerenti ai temi precedentemente trattati. In particolare, si fa riferimento ad un contesto di apprendimento che favorisce ed incoraggia il naturale processo di scoperta del mondo da parte di bambini e bambine, modellandosi a partire dagli spunti che ne derivano. È analizzato il carattere relazionale dell’approccio, fondato sulla collaborazione tra adulti e bambini nel processo di co-costruzione del sapere. Viene indagata l’idea di comunità educativa, nella quale, secondo un principio di co-responsabilità, ogni membro concorre al successo del progetto pedagogico quale obbiettivo comune, ricercando un equilibrio fra istanze individuali ed esigenze della collettività.
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