Riassunto analitico
L’arte entra a far parte della quotidianità del bambino intorno ai 18-24 mesi, periodo in cui il soggetto nota che, prendendo in mano una matita, appoggiandola sul foglio e muovendola, otterrà una traccia visibile del suo movimento. Il primo capitolo della tesi esplora le varie tappe della rappresentazione grafica, a partire dalla scuola dell’infanzia, quando il bambino inizia a tracciare segni e scarabocchi, fino ad arrivare alla scuola primaria. In particolare, vengono analizzate tre diverse prospettive: la prospettiva artistica di Rudolph Arnheim, la prospettiva intellettuale di Georges-Henri Luquet e la prospettiva estetica di Rhoda Kellogg. Viene poi fatto un affondo sui cambiamenti che intervengono nel rapporto tra bambino e arte, soprattutto indagando come l’adulto influenzi e, talvolta, ostacoli l’espressione artistica del bambino. Spesso accade che, arrivando alla scuola primaria, ci sia una sorta di impoverimento delle produzioni artistiche rispetto agli anni della scuola dell’infanzia, in quanto si inizia a concepire l’arte come una disciplina secondaria rispetto ad altre considerate fondamentali. Il secondo capitolo si sposta sulla figura dell’artista e scrittore di libri per l’infanzia Hervé Tullet. Quest’ultimo viene inserito in un quadro storico e culturale utile a comprendere i riferimenti teorici ritenuti significativi nella cornice della sua carriera. Vengono quindi analizzati i principi che l’artista considera alla base del proprio metodo e della propria arte: alcuni concetti come semplicità, astrazione, colore, forme e improvvisazione guideranno l’analisi della filosofia e delle produzioni dell’artista. In seguito a un confronto, viene introdotta la figura di Bruno Munari, al fine di individuare analogie e differenze rispetto all’opera e ai principi dell’artista francese. Il terzo e il quarto capitolo si focalizzano su due importanti componenti della pratica e del lavoro di Hervé Tullet: i libri-gioco per bambini e gli atelier collettivi. Per comprendere a fondo la figura dell’artista risulta infatti utile analizzarne i libri che incarnano molti dei principi alla base della sua idea di infanzia e di arte. Nel capitolo vengono presentate le caratteristiche dei primi libri realizzati dall’artista, per passare poi all’analisi dei libri-gioco, tutt’oggi pubblicati in diverse lingue. Nel quarto capitolo vengono presentate le caratteristiche e le potenzialità degli atelier collettivi condotti dall’artista nelle scuole di tutto il mondo. Questi rappresentano per Tullet un contesto privilegiato in cui i bambini hanno la possibilità di esprimere la propria creatività nella dimensione del gruppo, senza dover rispondere a particolari aspettative. Successivamente vengono descritte quattro esperienze di atelier collettivo ispirate a Hervé Tullet proposte a una classe quarta della scuola primaria San Giovanni Bosco dell’Istituto Comprensivo di Fiorenzuola d’Arda. In particolare, tra gli atelier collettivi, viene approfondita l’esperienza del murales “Prato fiorito”, realizzato dalla classe su una parete esterna della scuola. Il contesto dell’atelier e la creazione del murales hanno permesso ai bambini di vivere l’arte da un nuovo punto di vista e le opinioni dei partecipanti, al termine dei laboratori, hanno dimostrato quanto la disciplina Arte e immagine possa rappresentare un contesto educativo significativo durante tutto l’arco di vita.
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